Al Dispensario pontificio di Santa Marta la carità non va in ferie
“Il bene va fatto bene”: nel descrivere sulle colonne dell'Osservatore Romano il proprio
servizio al Dispensario pontificio Santa Marta, suor Paola Pizzi ama ripetere questa
affermazione del suo fondatore San Vincenzo de’ Paoli. La religiosa pugliese è la
nuova superiora della comunità delle Figlie della Carità in Vaticano e da qualche
mese è anche responsabile della struttura pediatrica. Subito dopo Pasqua, è subentrata
nella direzione alla consorella svizzera suor Chiara Pfister, ritornata al di là delle
Alpi dopo venticinque anni spesi, con amore e dedizione totale, nell’assistenza ai
bimbi, soprattutto figli di immigrati, che quotidianamente bussano alla porta, entrando
dal vicino ingresso del Perugino: circa 750 ogni anno, vale a dire quattrocento famiglie.
Il dispensario fornisce assistenza medica, sostegno psicologico e assicura generi
di prima necessità distribuendo latte, pannolini, carrozzine, alimenti, abbigliamento,
giocattoli. Ai bambini vengono fatti controlli ogni quindici giorni e consultazioni
specialistiche sono previste anche per le mamme. Quest’anno sono state effettuale
oltre quattromila visite. Suor Paola, le consorelle e i volontari si occupano dei
piccoli e delle famiglie a Santa Marta che trovano accoglienza a prescindere dalla
fede, dalla provenienza, dalla cultura: così, oltre agli assistiti cattolici e cristiani,
nei locali si incontrano musulmani, buddisti e indù. Inoltre la struttura offre medicinali
messi a disposizione dalla farmacia vaticana. Non mancano infine le attività ludiche,
che si svolgono nel giardino attrezzato della sede, e quelle legate alla casa di Terracina,
concessa dalla Pro Infanzia di Roma per le vacanze estive in spiaggia. “Purtroppo
quest’estate niente vacanze al mare – spiega suor Paola – perché la casa è in via
di ristrutturazione. In compenso – prosegue – le famiglie sono state ben servite per
affrontare il mese estivo e sanno che possono sempre contare su di noi per qualsiasi
emergenza". Fondato l’8 maggio 1922 con la benedizione di Pio XI, all’indomani della
fine della prima guerra mondiale, il dispensario fu voluto dalla newyorkese Dula Dracek,
azionista di un’azienda produttrice di latte , che l’anno prima aveva chiesto a Papa
Benedetto XV di poter creare una rete di distribuzione dell’alimento per i bambini
bisognosi di Roma. Fu poi Pio XII ad intervenire più volte per sostenere l’opera.
I successori ne seguirono l’esempio, assicurando locali più ampi, in proporzione all’aumento
delle esigenze. Lo stesso Benedetto XVI ha visitato Santa Marta, agli inizi del suo
pontificato, incontrando ospiti e volontari il 30 dicembre 2005. Suor Paola sta mettendo
tutta la propria esperienza al servizio della struttura. “Mi hanno aiutata molto –
ha detto – il sorriso dei piccoli, l’accoglienza delle famiglie, l’alternarsi dei
volontari, dei medici sempre puntuali e disponibili”. “Ho raccolto con cuore libero
e aperto l’eredità di Suor Chiara Pfister – conclude – che è stata interamente per
i poveri e per i volontari. La sua intelligenza, il suo saper fare, la sua audacia:
tutto orientava al bene dell’opera.” (G.B.)