In Italia l'indebitamento medio delle famiglie nel 2009 ha sfiorato i 16 mila euro,
con un aumento di circa 900 euro rispetto all’anno precedente. È quanto emerso dall’ultima
indagine della CGIA, l’Associazione Artigiani Piccole imprese di Mestre, che ha preso
in esame l’andamento dei mutui accesi dai consumatori in questo periodo. Eugenio Bonanata
ne ha parlato con il segretario dell’organizzazione, Giuseppe Bortolussi:
R. - Un debito
minimo rispetto agli altri Paesi europei: siamo due o tre volte meno di Francia, Germania,
Inghilterra e soprattutto degli Stati Uniti, ma questo non vuol dire che le cose vadano
bene. Sì, stiamo uscendo dalla crisi, per quanto riguarda la produzione, e si prevede
un Pil al +1 per cento circa, ma la disoccupazione purtroppo è in crescita e il nostro
sistema di ammortizzatori sociali non è proprio così efficiente come dovrebbe essere.
D. - Chi si è indebitato maggiormente?
R. - Quelli che
possono di più, quelli che trovano credito, quelli che hanno credibilità presso chi
presta i soldi. In classifica, i più indebitati - aree tipo Roma, Lodi, Milano, Trento,
Como, Bolzano, Varese - sono aree ricche del Paese.
D. - Qual è la voce
più consistente del debito?
R. - Certamente, l’acquisto di abitazioni,
la ristrutturazione di abitazioni. Anche qui, facendo sempre un paragone con gli Stati
Uniti: mentre lì davano prestiti al 100, al 120 per cento, qui mediamente lo si dava
all’80 per cento. Poi in Italia c’è una regola, per cui se uno ha uno stipendio di
mille euro non si va oltre una rata di 300. Quindi, uno sì s’indebita, ma non ha un
indebitamento tale da soffocarlo.
D. - Se si analizza la situazione,
a partire dal 2002, quindi dall’entrata in vigore dell’euro, qual è il quadro?
R.
- Vediamo che l’indebitamento è cresciuto, soprattutto al Sud. C’è stata gente che
si è indebitata per mantenere il livello di vita, di consumo, a volte per far studiare
il figlio, per far sposare la figlia, per cambiare la macchina vecchia, ma è un tipo
d’indebitamento diverso ed è cresciuto proprio perché lì si è sentita di più la crisi
economica.