2010-08-13 15:47:42

Iran: donna condannata a morte per adulterio


Si continua a temere per la sorte di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna condannata a morte in Iran per adulterio e complicità nell’omicidio di suo marito. Da quattro anni la donna è in prigione: secondo indiscrezioni, a giugno la pena alla lapidazione è stata commutata in quella all’impiccagione, per ora però non vi è alcuna comunicazione ufficiale. Il mondo intero si è mobilitato per salvarla. Dopo le pressioni del Brasile di Lula, ieri critiche sono arrivate dal governo britannico. Il servizio di Francesca Sabatinelli:RealAudioMP3

L’ultimo atto di questa dolorosa vicenda è una confessione televisiva di Sakineh Ashtiani, durante la quale la donna afferma di essere stata adultera e di essere coinvolta nell’omicidio del marito. "Una confessione estorta con la violenza", ha dichiarato il suo avvocato all’organizzazione umanitaria "Iran Human Rights", e che la pone all’imminente rischio di esecuzione. Il suo caso ha sollevato sin dall’inizio le proteste internazionali. Ma l’opinione pubblica iraniana cosa conosce di quanto sta accadendo a Ashtiani? Zahra Tofigh, rappresentante in Italia di "Iran Human Rights":

R. - Siccome il governo iraniano cerca sempre di tenere gli iraniani al di fuori dell’informazione, la nostra preoccupazione è che la gente non sappia quello che sta succedendo.

D. – Perché si vuole condannare questa donna?

R. – Il regime iraniano per dimostrare il suo potere insiste con queste condanne, per dimostrare che all’interno dell’Iran nessuna opinione estera può influenzare o può cambiare la decisione del giudizio iraniano.

Come Ashtiani, secondo i difensori dei diritti umani, ci sono altre donne a rischio di morte. Perché il suo caso è diventato internazionale? Riccardo Noury di "Amnesty International Italia":

R. – E’ in gran parte merito di Mohammad Mostafai, l’avvocato iraniano che si occupa di violazioni dei diritti umani. Se ne occupa in modo così forte da essere stato costretto all’esilio. L’ultima cosa che ha fatto è stata raccontare al mondo l’odissea di questa donna e farla diventare un caso simbolo della lotta globale per il rispetto dei diritti umani in Iran.

D. – Questo avvocato è riparato in Norvegia ed è l’avvocato che questa donna ha sconfessato durante una "confessione televisiva". Un sistema che viene oggi normalmente utilizzato in Iran ...

R. – E’ il loro modo di ottenere prove: torturano in carcere e costringono a rendere pubblica la loro confessione, con questo modo inaccettabile, che è quello della confessione in diretta televisiva. Purtroppo, soprattutto nell’ultimo anno, questa modalità dei processi in tv e delle confessioni in tv è diventata frequente e ci sono stati molti casi, anche di oppositori, soprattutto dopo l’elezione del giugno 2009, che sono stati torturati e costretti ad andare in tv con la faccia gonfia a raccontare crimini che non avevano commesso.







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