Si continua a temere per la sorte di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna condannata
a morte in Iran per adulterio e complicità nell’omicidio di suo marito. Da quattro
anni la donna è in prigione: secondo indiscrezioni, a giugno la pena alla lapidazione
è stata commutata in quella all’impiccagione, per ora però non vi è alcuna comunicazione
ufficiale. Il mondo intero si è mobilitato per salvarla. Dopo le pressioni del Brasile
di Lula, ieri critiche sono arrivate dal governo britannico. Il servizio di Francesca
Sabatinelli:
L’ultimo
atto di questa dolorosa vicenda è una confessione televisiva di Sakineh Ashtiani,
durante la quale la donna afferma di essere stata adultera e di essere coinvolta nell’omicidio
del marito. "Una confessione estorta con la violenza", ha dichiarato il suo avvocato
all’organizzazione umanitaria "Iran Human Rights", e che la pone all’imminente rischio
di esecuzione. Il suo caso ha sollevato sin dall’inizio le proteste internazionali.Ma l’opinione pubblica iraniana cosa conosce di quanto sta accadendo a
Ashtiani? Zahra Tofigh, rappresentante in Italia di "Iran Human Rights":
R.
- Siccome il governo iraniano cerca sempre di tenere gli iraniani al di fuori dell’informazione,
la nostra preoccupazione è che la gente non sappia quello che sta succedendo.
D.
– Perché si vuole condannare questa donna?
R. – Il regime iraniano per
dimostrare il suo potere insiste con queste condanne, per dimostrare che all’interno
dell’Iran nessuna opinione estera può influenzare o può cambiare la decisione del
giudizio iraniano.
Come Ashtiani, secondo i difensori dei diritti umani,
ci sono altre donne a rischio di morte. Perché il suo caso è diventato internazionale?
Riccardo Noury di "Amnesty International Italia":
R.
– E’ in gran parte merito di Mohammad Mostafai, l’avvocato iraniano
che si occupa di violazioni dei diritti umani. Se ne occupa in modo così forte da
essere stato costretto all’esilio. L’ultima cosa che ha fatto è stata raccontare al
mondo l’odissea di questa donna e farla diventare un caso simbolo della lotta globale
per il rispetto dei diritti umani in Iran.
D. – Questo avvocato è riparato
in Norvegia ed è l’avvocato che questa donna ha sconfessato durante una "confessione
televisiva". Un sistema che viene oggi normalmente utilizzato in Iran ...
R.
– E’ il loro modo di ottenere prove: torturano in carcere e costringono a rendere
pubblica la loro confessione, con questo modo inaccettabile, che è quello della confessione
in diretta televisiva. Purtroppo, soprattutto nell’ultimo anno, questa modalità dei
processi in tv e delle confessioni in tv è diventata frequente e ci sono stati molti
casi, anche di oppositori, soprattutto dopo l’elezione del giugno 2009, che sono stati
torturati e costretti ad andare in tv con la faccia gonfia a raccontare crimini che
non avevano commesso.