Inaugurato un anno speciale in onore di Sant’Alfonsa, la prima santa indiana
Il capo dello Stato indiano, Pratibha Devisingh Patil, ha inaugurato un Anno speciale
per ricordare i 100 anni dalla nascita di suor Alfonsa di Bharananganam, la prima
santa della Chiesa cattolica indiana, canonizzata il 12 ottobre 2008 da Benedetto
XVI. In suo onore, è stato creato un centro per cure palliative, a favore dei poveri
con cancro, o con problemi ai reni e al cuore. “È di grande significato che il presidente
dell’India partecipi all’inaugurazione delle celebrazioni per il centenario della
prima santa indiana. Questo riflette la religiosità del popolo indiano, la sua cultura
religiosa e l’apprezzamento per la santità della vita. Le persone sante sono state
sempre venerate nella nostra tradizione. Ricordare la nascita di sant’Alfonsa, serve
a suggerire al mondo di ritornare a Dio e amarlo”. È quanto ha riferito il cardinale
Varkey Vithayathil, arcivescovo della Chiesa siro-malabarica, in un’intervista all’agenzia
Asianews. “L’uomo – continua il porporato – cerca di sviluppare questo mondo facendo
a meno di Dio e ciò porta a caos e violenza”. “Ritornare a Dio” è il messaggio di
sant’Alfonsa, colei che ha amato Dio con tutto il cuore. “Il mondo pensa che soffrire
sia una maledizione. La sofferenza, che ci piaccia o no, incrocia il nostro cammino
ed è un prezioso strumento per avvicinarsi a Dio. Nella sofferenza è nascosto un potere
particolare, una grazia speciale che ci porta vicino a Cristo. Con il dono del suo
corpo, Cristo ha dato alla sofferenza un valore salvifico. Suor Alfonsa è passata
attraverso forti sofferenze e molte persone sono attratte a lei proprio per il valore
della sofferenza. Il soffrire porta benefici all’umanità”. (C.F.)