dopo 20 anni le prime elezioni, ma senza l'opposizione
Convocate per il prossimo 7 novembre le prime elezioni legislative degli ultimi 20
anni in Myanmar, ex Birmania. In base alle nuove regole imposte dalla giunta militare,
è esclusa dalla tornata elettorale la leader dell’opposizione, Aung San Suu Kyi, agli
arresti domiciliari. Il suo partito, la Lega Nazionale per la Democrazia (Nld), non
parteciperà alla consultazione per protestare contro la campagna di repressione attuata
nei confronti dei dissidenti politici. Alle ultime elezioni, tenutesi nel 1990, la
Lega Nazionale per la Democrazia aveva ottenuto una netta vittoria. Ma la giunta militare
si rifiutò di cedere il potere e represse con violenza le manifestazioni di protesta
dell’opposizione. In seguito a pressioni internazionali per il ritorno alla democrazia,
la giunta al potere in Myanmar ha varato una nuova Costituzione che riserva il 25%
dei seggi ai militari e garantisce, di fatto, la loro permanenza alla guida del Paese.
Incendi
in Russia Sono ancora 500 i focolai attivi nella Russia occidentale. A Sarov,
a 500 chilometri da Mosca, le fiamme sono tornate a minacciare un centro di ricerca
nucleare militare. Il governo ha reso noto che il livello di radioattività è normale.
Nella capitale russa, intanto, un temporale notturno ha portato un po’ di refrigerio.
Nella giornata di oggi la temperatura non dovrebbe superare i 30°. Resta comunque
alto l’allarme per la situazione sanitaria. Nelle ultime 2 settimane sono stati oltre
800 mila gli ettari andati in fumo. L’emergenza supera anche i confini russi. In Ucraina,
le fiamme sono arrivate a 60 chilometri dalla centrale di Cernobyl. Secondo le autorità
non c'è nulla da temere. Il governo del Kazakhstan ha poi reso noto che nuvole di
fumo, causate dagli incendi che devastano la Russia, sono arrivate anche nella regione
settentrionale di Kostanai.
Iran, centrale nucleare di Busher operativa
dal 21 agosto In Iran sarà inaugurata il prossimo 21 agosto la prima centrale
nucleare per la produzione di energia. Lo ha annunciato il portavoce dell’agenzia
atomica russa. L’avvio della centrale, costruita con il contributo della Russia nella
città di Busher, avverrà con l’immissione del combustibile nucleare nel reattore.
In occasione della cerimonia saranno presenti il responsabile dell’agenzia atomica
russa, Serghiei Kirilenko, e il ministro dell’Energia, Serghiei Smatko. Mosca aveva
annunciato che la centrale sarebbe stata avviata a prescindere dalle sanzioni Onu.
Iran:
donna condannata a morte per adulterio Si continua a temere per la sorte di
Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna condannata a morte in Iran per adulterio e complicità
nell’omicidio di suo marito. Da quattro anni la donna è in prigione: secondo indiscrezioni,
a giugno la pena alla lapidazione è stata commutata in quella all’impiccagione, per
ora però non vi è alcuna comunicazione ufficiale. Il mondo intero si è mobilitato
per salvarla. Dopo le pressioni del Brasile di Lula, ieri critiche sono arrivate dal
governo britannico. Il servizio di Francesca Sabatinelli:
L’ultimo
atto di questa dolorosa vicenda è una confessione televisiva di Sakineh Ashtiani,
durante la quale la donna afferma di essere stata adultera e di essere coinvolta nell’omicidio
del marito. "Una confessione estorta con la violenza", ha dichiarato il suo avvocato
all’organizzazione umanitaria "Iran Human Rights", e che la pone all’imminente rischio
di esecuzione. Il suo caso ha sollevato sin dall’inizio le proteste internazionali.
Ma l’opinione pubblica iraniana cosa conosce di quanto sta accadendo a Ashtiani? Zahra
Tofigh, rappresentante in Italia di "Iran Human Rights":
R.
- Siccome il governo iraniano cerca sempre di tenere gli iraniani al di fuori dell’informazione,
la nostra preoccupazione è che la gente non sappia quello che sta succedendo.
D.
– Perché si vuole condannare questa donna?
R. – Il regime iraniano per
dimostrare il suo potere insiste con queste condanne, per dimostrare che all’interno
dell’Iran nessuna opinione estera può influenzare o può cambiare la decisione del
giudizio iraniano.
Come Ashtiani, secondo i difensori dei diritti umani,
ci sono altre donne a rischio di morte. Perché il suo caso è diventato internazionale?
Riccardo Noury di "Amnesty International Italia":
R.
– E’ in gran parte merito di Mohammad Mostafai, l’avvocato iraniano
che si occupa di violazioni dei diritti umani. Se ne occupa in modo così forte da
essere stato costretto all’esilio. L’ultima cosa che ha fatto è stata raccontare al
mondo l’odissea di questa donna e farla diventare un caso simbolo della lotta globale
per il rispetto dei diritti umani in Iran.
D. – Questo avvocato è riparato
in Norvegia ed è l’avvocato che questa donna ha sconfessato durante una "confessione
televisiva". Un sistema che viene oggi normalmente utilizzato in Iran ...
R.
– E’ il loro modo di ottenere prove: torturano in carcere e costringono a rendere
pubblica la loro confessione, con questo modo inaccettabile, che è quello della confessione
in diretta televisiva. Purtroppo, soprattutto nell’ultimo anno, questa modalità dei
processi in tv e delle confessioni in tv è diventata frequente e ci sono stati molti
casi, anche di oppositori, soprattutto dopo l’elezione del giugno 2009, che sono stati
torturati e costretti ad andare in tv con la faccia gonfia a raccontare crimini che
non avevano commesso.
Alluvioni in India e Cina In India sono
almeno 185 le persone morte a causa delle alluvioni che hanno colpito la regione himalayana
del Ladakh, al confine con il Pakistan. L'esercito indiano ha reso noto che sono stati
tratti in salvo 172 stranieri, per una settimana rimasti bloccati nella regione. In
Cina, intanto, le alluvioni hanno provocato la morte di almeno 29 persone in varie
zone della parte occidentale del Paese. L’area più colpita è la provincia del Gansu,
dove nei giorni scorsi inondazioni e smottamenti di fango avevano già causato 1.144
morti e oltre 600 dispersi.
Wikileaks rende pubblici 15 mila documenti sul
conflitto afghano Nonostante le critiche roventi da parte del Pentagono, ma
anche di “Reporter Senza Frontiere”, l’organizzazione Wikileaks ha annunciato
che pubblicherà altri documenti secretati sulla guerra in Afghanistan. Il fondatore
di Wikileaks, Julian Assange, ha reso nota, ieri a Londra, la prossima pubblicazione
di 15 mila nuovi documenti sull’andamento del conflitto afghano. Un annuncio che pone
innanzitutto un interrogativo sull’accessibilità a delle fonti che dovrebbero essere
“blindate”. Michele Raviart ha chiesto un commento al riguardo al generale
Fabio Mini, ex comandante delle Truppe Nato in Kosovo:
R. – Ci deve
essere qualcuno all’interno che fornisce questi dati. Non tutti quei messaggi – io
ne ho visti alcuni – sono di dominio pubblico o anche di dominio diffuso nello stesso
ambito delle forze armate. Poi però bisognerà vedere, alla fine di tutto questo "gioco",
chi è che ci guadagna veramente. Penso che, tutto sommato, ci sarà un grosso ripensamento
su tutti gli interventi militari, non solo americani, ma anche della Nato nel mondo.
D.
– Alla luce di questi 15 mila documenti, ancora da verificare, ci saranno delle ricadute
sul campo?
R. – Sul campo, le dinamiche sono molto più lente. Le operazioni
tattiche sono quelle che ne risentono di meno. Certo c’è un fattore fondamentale:
siccome si tratta di un’operazione multinazionale, la fiducia tra gli alleati può
essere messa a rischio da questioni evanescenti. Quando la fiducia viene a mancare,
perché magari ci sono delle osservazioni o dei commenti che non sono particolarmente
buoni, anche sul campo si sente, soprattutto a livello di comandanti, il “fall-out”,
la ricaduta di queste azioni.
D. – Comunque c’è chi sminuisce queste
informazioni...
R. – Io sono stato comandante e ho visto passare questo
tipo di informazioni nei nostri schermi, che poi sono altamente protetti, a migliaia
di soggetti. Dico la verità, mi sembrano significativi. Non parteggio per gli hackers.
Sono contro quelli che mettono a repentaglio la vita degli altri. Una volta, però,
in guerra, tutto era segreto e tutto doveva essere segreto. Oggi non si può andare
avanti soltanto con operazioni segrete, di cui i risultati sono sempre ignoti. La
gente ha più sensibilità per la guerra, più sensibilità per le perdite e anche più
sensibilità perché vuole essere informata. Continuare a nascondere anche le cose minori
mi sembra un controsenso.
D. – Comunque sul fronte internazionale, in
particolare negli Stati Uniti, c’è una forte preoccupazione su questa diffusione di
documenti...
R. – Non biasimo nessuno negli Stati Uniti. E' normale
che negli Stati Uniti se la siano presa particolarmente a cuore o stiano cercando
di denunciare questa gente che, in effetti, svelando informazioni mette anche a repentaglio
la vita di informatori, di agenti e soprattutto mette a repentaglio l’ambiente operativo
nel quale le forze occidentali dovrebbero operare.
Economia: Borse europee
in rialzo L’Europa, duramente colpita dalla recessione, mostra segnali di ripresa.
Le opportunità offerte dalla ripresa della domanda globale si traducono in aumenti
del Prodotto interno lordo in diversi Paesi. In Germania, in particolare, si è registrato
un aumento del 2,2% rispetto al trimestre precedente. L’agenzia Bloomberg sottolinea
che l’economia tedesca sta crescendo al ritmo più veloce dai tempi della riunificazione.
Cresce anche l’economia francese. L’aumento è dello 0,6% nel secondo trimestre dell’anno.
Più in affanno la Spagna, che conferma comunque il ritorno alla crescita. Nel secondo
trimestre dell’anno, l’incremento del Pil è dello 0,2% in confronto ai tre mesi precedenti.
I dati positivi sono dovuti, secondo gli esperti, al rilancio delle esportazioni favorite
dalla quotazione dell’Euro che, con un calo del 10% rispetto al dollaro in un anno,
rende più competitiva l’offerta.
Multa per la Bp Il colosso petrolifero
britannico Bp pagherà una multa di 50,6 milioni di dollari per un disastro precedente
a quello, ancora più grave, avvenuto lo scorso aprile nel Golfo del Messico. Si tratta
di un incidente avvenuto nel 2005, costato la vita a 15 persone in seguito all’esplosione
di una raffineria in Texas. La Bp potrebbe inoltre vedersi recapitare un’altra multa
per aver provocato la fuoriuscita di greggio senza precedenti nel Golfo del Messico.
La legge in vigore negli Usa autorizza una sanzione che potrebbe raggiungere i 17,6
miliardi di dollari.
Italia: intervento del presidente Napolitano Il
presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, in un’intervista rilasciata
al quotidiano “l’Unità” rileva “come sia ancora una volta scattato un clima di polemiche
e contrapposizioni esasperate sul piano politico e come si stia diffondendo in generale
un senso di grave precarietà e incertezza per quel che può accadere sul piano della
governabilità, della capacità di risposta delle istituzioni ai problemi del Paese”.
Rispondendo ad una domanda sulla stagione conflittuale che sta vivendo il mondo della
politica italiana, Napolitano ha poi aggiunto: “Questo è il momento di abbassare i
toni, di compiere uno sforzo di responsabile ponderazione tra le esigenze della chiarezza
politica e quelle della continuità della vita istituzionale, guardando al Paese che
ha bisogno di risposte ai propri problemi anziché di rese di conti e di annunci minacciosi
nell’arena politica cui non consegua alcuna prospettiva generatrice di fiducia”. (Panoramica
internazionale a cura di Amedeo Lomonaco e di Elisa Castellucci)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 225
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del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.org/italiano.