2010-08-13 15:50:13

Black day dei cristiani pachistani contro la legge sulla blasfemia


I cristiani in Pakistan hanno osservato l’11 agosto un “black day”, una giornata di protesta e di lutto contro le frequenti discriminazioni che subiscono nel Paese, soprattutto la legge sulla blasfemia che continua a mietere vittime. L’11 agosto del 1947 – riferisce l’agenzia Asianews – Muhammad Ali Jinnah, padre fondatore del Pakistan, in uno storico discorso avanti alla neocostituita Assemblea Costituente promise “libertà e uguaglianza” per tutte le fedi nel nuovo Paese. I cristiani di vari gruppi hanno così preso questo giorno come simbolo, per una marcia di protesta organizzata dalla ong pro-diritti Human Rights Focus Pakistan (Hrfp) fino al Circolo della Stampa di Lahore, dove hanno tenuto una conferenza stampa. Naveed ha sollecitato in conferenza una modifica del sistema elettorale che consenta alle minoranze religiose pakistane di eleggere in modo diretto i loro rappresentanti nei parlamenti nazionale e regionali, mentre oggi ogni minoranza ha una quota di seggi riservati che sono però destinati a persone scelte dai partiti politici, senza passare per il vaglio del voto popolare. Mentre il governo pachistano aveva fissato per l’11 agosto una “Giornata delle minoranze”, il parlamentare cristiano Nazir S. Bhatti ha di contro sostenuto che non ha senso parlare di “giorno delle minoranze” finché nel Paese i cristiani sono perseguitati per la loro fede con arresti e violenze, e ha annunciato che anche lui avrebbe osservato un “giorno di lutto” in ricordo di simili persecuzioni contro le minoranze. (C.F.)







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