Emergenza alluvioni in Pakistan: in ginocchio l'economia del Paese. Migliora la situazione
in India
Prosegue l’emergenza in Pakistan, flagellato ormai da settimane da piogge monsoniche
record che hanno causato oltre 1.600 vittime e almeno 6 milioni di senzatetto. Oggi
altre 40 persone, tra cui 29 bambini sono morti nel crollo delle loro abitazioni anche
nella zona nord orientale del Paese. Migliora la situazione nella Valle del Ladakh
indiano, dove proseguono anche le ricerche del corpo del giovane italiano travolto
dal fango. Intanto, però, le previsioni meteo indicano altri due giorni di maltempo
nel sud del Pakistan. Linda Giannattasio
Si
stima che i danni provocati dalle inondazioni ammontino ad oltre due miliardi di dollari.
Gli Stati Uniti hanno annunciato lo stanziamento di circa 55 milioni di dollari per
rispondere a necessità immediate. Ma servono finanziamenti anche per progetti a lungo
termine, come sottolinea al microfono di Antonella Palermo, l’economista Riccardo
Moro, direttore della Fondazione “Giustizia e Solidarietà”:
R. – Certamente
c’è un problema di ricostruzione in questo momento, ma la ricostruzione non può guardare
al breve periodo, deve cercare di suscitare dei processi che disegnino una comunità
a misura d’uomo domani, non solo che mettano delle toppe. E il “domani” o il “questa
sera” bisogna pensarlo già adesso. Allora, la leva finanziaria è fondamentale, perché
per fare qualunque cosa ... pare che ci sia bisogno dei soldi. Il microcredito è uno
strumento prezioso, che però non va mitizzato, nel senso che il microcredito non fa
tutto. Il microcredito consente alle singole persone, a piccole comunità, o anche
famiglie, di accedere ad una disponibilità finanziaria per realizzare un’idea, quando
non hanno quelle condizioni che il sistema bancario tradizionale richiede per poter
presentare garanzie, dunque per accedere ai prestiti normali. Il microcredito dunque
è utile soprattutto in condizioni di povertà oppure in condizioni di emergenza come
questa, in cui le persone hanno perso tutto, hanno perso la casa e non possono offrire
garanzia. Diventa, quindi, uno strumento molto prezioso. Ma con il microcredito non
si fanno le strade...
D. - Servono quindi ingenti aiuti economici… R.
– Occorre che questi soldi però siano resi disponibili attraverso più canali. Bisogna
far affluire capitali che vengano erogati attraverso modalità, come quelle del microcredito
per singole famiglie e gruppi. Occorrono certamente dei capitali che vengano veicolati
con il sistema bancario tradizionale, sia pure con dei tassi agevolati e non con dei
tassi da usura per essere chiari, perché c’è anche il mondo delle imprese che va ricostruito,
imprese di dimensioni maggiori che, dunque, hanno necessità di capitali più consistenti
per realizzare i loro investimenti. E poi c’è il terzo braccio, che è quello dei capitali
pubblici. Noi abbiamo bisogno assolutamente di mettere a disposizione, sia attraverso
i canali pubblici, locali, nazionali, sia attraverso la rete di solidarietà internazionale,
dei denari, per fare quelle cose che non generano profitto immediatamente o che sono
a beneficio generale della comunità, ma senza guadagni per il singolo che gestisca
l’intervento e che sono le cose che normalmente fa lo Stato. Certamente non basta
solo il denaro pubblico, certamente non basta solo il sistema bancario tradizionale,
certamente non basta solo il microcredito: abbiamo bisogno di tutte e tre le risorse
contemporaneamente. (Montaggio a cura di Maria Brigini)