2010-08-11 19:21:45

Emergenza alluvioni in Pakistan: in ginocchio l'economia del Paese. Migliora la situazione in India


Prosegue l’emergenza in Pakistan, flagellato ormai da settimane da piogge monsoniche record che hanno causato oltre 1.600 vittime e almeno 6 milioni di senzatetto. Oggi altre 40 persone, tra cui 29 bambini sono morti nel crollo delle loro abitazioni anche nella zona nord orientale del Paese. Migliora la situazione nella Valle del Ladakh indiano, dove proseguono anche le ricerche del corpo del giovane italiano travolto dal fango. Intanto, però, le previsioni meteo indicano altri due giorni di maltempo nel sud del Pakistan. Linda Giannattasio RealAudioMP3

Si stima che i danni provocati dalle inondazioni ammontino ad oltre due miliardi di dollari. Gli Stati Uniti hanno annunciato lo stanziamento di circa 55 milioni di dollari per rispondere a necessità immediate. Ma servono finanziamenti anche per progetti a lungo termine, come sottolinea al microfono di Antonella Palermo, l’economista Riccardo Moro, direttore della Fondazione “Giustizia e Solidarietà”:RealAudioMP3

R. – Certamente c’è un problema di ricostruzione in questo momento, ma la ricostruzione non può guardare al breve periodo, deve cercare di suscitare dei processi che disegnino una comunità a misura d’uomo domani, non solo che mettano delle toppe. E il “domani” o il “questa sera” bisogna pensarlo già adesso. Allora, la leva finanziaria è fondamentale, perché per fare qualunque cosa ... pare che ci sia bisogno dei soldi. Il microcredito è uno strumento prezioso, che però non va mitizzato, nel senso che il microcredito non fa tutto. Il microcredito consente alle singole persone, a piccole comunità, o anche famiglie, di accedere ad una disponibilità finanziaria per realizzare un’idea, quando non hanno quelle condizioni che il sistema bancario tradizionale richiede per poter presentare garanzie, dunque per accedere ai prestiti normali. Il microcredito dunque è utile soprattutto in condizioni di povertà oppure in condizioni di emergenza come questa, in cui le persone hanno perso tutto, hanno perso la casa e non possono offrire garanzia. Diventa, quindi, uno strumento molto prezioso. Ma con il microcredito non si fanno le strade...

D. - Servono quindi ingenti aiuti economici…
R. – Occorre che questi soldi però siano resi disponibili attraverso più canali. Bisogna far affluire capitali che vengano erogati attraverso modalità, come quelle del microcredito per singole famiglie e gruppi. Occorrono certamente dei capitali che vengano veicolati con il sistema bancario tradizionale, sia pure con dei tassi agevolati e non con dei tassi da usura per essere chiari, perché c’è anche il mondo delle imprese che va ricostruito, imprese di dimensioni maggiori che, dunque, hanno necessità di capitali più consistenti per realizzare i loro investimenti. E poi c’è il terzo braccio, che è quello dei capitali pubblici. Noi abbiamo bisogno assolutamente di mettere a disposizione, sia attraverso i canali pubblici, locali, nazionali, sia attraverso la rete di solidarietà internazionale, dei denari, per fare quelle cose che non generano profitto immediatamente o che sono a beneficio generale della comunità, ma senza guadagni per il singolo che gestisca l’intervento e che sono le cose che normalmente fa lo Stato. Certamente non basta solo il denaro pubblico, certamente non basta solo il sistema bancario tradizionale, certamente non basta solo il microcredito: abbiamo bisogno di tutte e tre le risorse contemporaneamente. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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