2010-08-10 15:35:26

Pakistan e India flagellate dal maltempo. Allarme epidemie di "Medici Senza Frontiere"


Il Pakistan devastato dalle alluvioni. Almeno sei milioni le persone bisognose d’aiuto. Si tratta della peggiore catastrofe umanitaria della storia del Paese. L’Onu si è rivolto alla comunità internazionale chiedendo diverse centinaia di milioni di dollari per rispondere alle necessità immediate. L’ondata di maltempo ha colpito anche la regione indiana del Ladakh, dove il numero delle vittime è salito a 165 persone, centinaia i dispersi. Michele Raviart ha intervistato Pierluigi Testa, capo missione di Medici Senza Frontiere che sta opererando lungo la frontiera pakistana del Balucistan:RealAudioMP3  

R. – Ci troviamo nella zona di Peshawar, nella zona del Balucistan, quindi tutto lungo la frontiera afghana, e stiamo facendo esplorazioni anche lungo la zona di Sindh che da due giorni è stata colpita da queste inondazioni, e nella zona del Pundjab. Da qualche giorno stiamo facendo interventi anche con distribuzione di kit di igiene per prevenire le malattie legate all’acqua, stiamo vedendo cosa possiamo fare per le popolazioni che in questo momento sono ancora sotto l’acqua, identificare queste persone per poterle aiutare in termini di assistenza medica: in pratica, tutti i dispensari della zona sono completamente alluvionati …

 

D. – Quanti sono i pakistani coinvolti nell’emergenza, in particolare a Peshawar?

 

R. – I numeri sono molti contraddittori: sono intorno ai 14 milioni; a Peshawar sembra ce ne siano 4 milioni. Il Pakistan adesso è un Paese completamente ricoperto d’acqua. Non si può dire che una zona sia più colpita di un’altra perché il Pakistan vive ora un’emergenza globale.

 

D. – Quanti siete ad operare nella zona?

 

R. – Qui in Pakistan siamo intorno ad un centinaio di persone di staff internazionale e 1.200-1.300 persone dello staff nazionale. Penso che nelle prossime settimane sicuramente verrà qualcuno, ma fino ad oggi le uniche persone che stanno facendo qualcosa sono il governo, la Croce Rossa internazionale che opera attraverso la Croce Rossa pakistana che sta cercando di intervenire nelle zone colpite.

 

D. – Cosa vi serve?

 

R. – Medici senza frontiere è un’organizzazione di medici in urgenza ed in emergenza, però qui dietro possono esserci anche organizzazioni che possono aiutare queste popolazioni alla ricostruzione di tutto quello che hanno perso. La distribuzione di cibo sarebbe l’ideale per queste persone, perché uno dei problemi che possiamo identificare è la malnutrizione, soprattutto per i bambini, perché non hanno più nulla da mangiare.

 

D. – Temete un’emergenza sanitaria particolare?

 

R. – Il colera che potrebbe scoppiare da un momento all’altro, nel momento in cui si verifichi una mancanza di igiene per queste persone.

 

D. – Quali sono le prospettive a breve termine?

 

R. – La prima fase di emergenza è ancora in atto. Quanto durerà? Durerà per mesi, perché ci vorrà tempo prima che la situazione possa tornare alla normalità.








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