India e Pakistan devastate dalle alluvioni. Allarme epidemie di "Medici senza Frontiere"
Il Pakistan, devastato dalle alluvioni. Sono ormai circa 1600 le vittime, oltre 14
milioni le persone colpite. L’Onu lancia un appello alla comunità internazionale chiedendo
centinaia di milioni di dollari per far fronte alle prime necessità. E il maltempo
si abbatte da giorni anche sull’India, nel Ladakh, dove il numero dei morti è di almeno
166 persone. Tra queste, c’è anche una vittima italiana, mentre sono ancora centinaia
i dispersi. Linda Giannattasio:
Resta
dunque drammatica la situazione in Pakistan, dove si fa sempre più difficile anche
il lavoro dei soccorritori. Michele Raviart ha raccolto la testimonianza di
Pierluigi Testa, capo missione in Balucistan per Medici Senza Frontiere: R.
– Ci troviamo nella zona di Peshawar, nella zona del Balucistan, quindi tutto lungo
la frontiera afghana, e stiamo facendo esplorazioni anche lungo la zona di Sindh che
da due giorni è stata colpita da queste inondazioni, e nella zona del Pundjab. Da
qualche giorno stiamo facendo interventi anche con distribuzione di kit di igiene
per prevenire le malattie legate all’acqua, stiamo vedendo cosa possiamo fare per
le popolazioni che in questo momento sono ancora sotto l’acqua, identificare queste
persone per poterle aiutare in termini di assistenza medica: in pratica, tutti i dispensari
della zona sono completamente alluvionati …
D. –
Quanti sono i pakistani coinvolti nell’emergenza, in particolare a Peshawar?
R.
– I numeri sono molti contraddittori: sono intorno ai 14 milioni; a Peshawar sembra
ce ne siano 4 milioni. Il Pakistan adesso è un Paese completamente ricoperto d’acqua.
Non si può dire che una zona sia più colpita di un’altra perché il Pakistan vive ora
un’emergenza globale.
D. – Quanti siete ad operare
nella zona?
R. – Qui in Pakistan siamo intorno ad
un centinaio di persone di staff internazionale e 1.200-1.300 persone dello staff
nazionale. Penso che nelle prossime settimane sicuramente verrà qualcuno, ma fino
ad oggi le uniche persone che stanno facendo qualcosa sono il governo, la Croce Rossa
internazionale che opera attraverso la Croce Rossa pakistana che sta cercando di intervenire
nelle zone colpite.
D. – Cosa vi serve?
R.
– Medici senza frontiere è un’organizzazione di medici in urgenza ed in emergenza,
però qui dietro possono esserci anche organizzazioni che possono aiutare queste popolazioni
alla ricostruzione di tutto quello che hanno perso. La distribuzione di cibo sarebbe
l’ideale per queste persone, perché uno dei problemi che possiamo identificare è la
malnutrizione, soprattutto per i bambini, perché non hanno più nulla da mangiare.
D.
– Temete un’emergenza sanitaria particolare?
R. –
Il colera che potrebbe scoppiare da un momento all’altro, nel momento in cui si verifichi
una mancanza di igiene per queste persone.
D. – Quali
sono le prospettive a breve termine?
R. – La prima fase
di emergenza è ancora in atto. Quanto durerà? Durerà per mesi, perché ci vorrà tempo
prima che la situazione possa tornare alla normalità.