Al Campus delle Arti di San Gemini una giornata dedicata al binomio musica e scienza
Scienza e musica, medicina e armonia, psicologia e melodia: al Campus delle Arti di
San Gemini è il giorno delle Sinapsi musicali. Al Centro Mutimediale Santa Maria Maddalena
si tiene il tradizionale incontro dedicato ai rapporti, ancora tutti da esplorare,
tra la musica e le neuroscienze. Gran finale in serata con un Gala rossiniano, per
scoprire gli effetti terapeutici dei suoi capolavori. Il servizio di Luca Pellegrini:
(musica)
E’
un piccolo gioiello, il Campus: centinaia di ragazzi dagli otto ai ventitré anni arrivano
da tutta Europa accompagnati dai familiari e dai loro strumenti musicali. Studiano
e socializzano, frequentando le diverse masterclass e i laboratori, che vanno dal
pianoforte alla danza creativa, dal clarinetto all’improvvisazione musicale e alla
composizione. Per Angela Chiofalo, che ne è il direttore artistico,
i giovani che arrivano a San Gemini studiando e facendo musica imparano prima di tutto
a “vivere”:
“E’ questo il messaggio che noi abbiamo lanciato sei anni
fa. Questa è un po’ la sfida: utilizzare – se così si può dire e come noi diciamo
sempre – la musica come strumento di formazione per l’individuo. Attraverso tutte
le attività collettive, i ragazzi imparano veramente a socializzare, a stare insieme,
ad avere un grande senso del rispetto dell’altro e per il più debole, ma anche un
senso della gerarchia, perché il ruolo di volta in volta, per esempio nell’orchestra,
si impone”.
Mentre svolgono le loro quotidiane attività, un gruppo selezionato
di scienziati osserva i giovani e partecipa alla loro agenda musicale, per approfondire
le discipline scientifiche che legano appunto la musica a tutto ciò che può trarne
di beneficio, per la ricerca, la prevenzione e l’aiuto. Le relazioni vengono poi riassunte
in una giornata in cui, come oggi, si alternano importanti nomi della neuropsichiatria,
neuropsicologia, delle neuroscienze, della psichiatria e medicina delle arti per approfondire
i meccanismi neurofisiologici e biochimici che stanno alla base della composizione,
improvvisazione ed esecuzione musicale. I temi affrontati nel corso dell’incontro
vanno dalla “Sinfonia delle Molecole” al “Cervello Musicale”, dal “Corpo che Suona”
al “Disagio Mentale e Musica” alla “Specializzazione Cerebrale Precoce per la Musica”.
Mario Cacciavillani è il direttore scientifico di questo progetto.
A lui abbiamo chiesto le ragioni dell'associare la musica alla scienza?
“Perché
il suono, la musica, prima ancora della parola, fanno parte proprio dell’uomo e della
vita dell’uomo. Studiare i rapporti musica-cervello è, quindi, utilissimo per i neuroscienziati
per capire i meccanismi più fini delle dinamiche celebrali. Noi vogliamo che lo sia
anche per i musicisti e per gli allievi per cogliere certi processi e reimpostare
certe strategie e certe metodiche di lavoro”.