Congo: si aggrava il bilancio delle vittime dell'esplosione a Sange
A poco più di un mese dall’esplosione di un’autocisterna nel villaggio di Sange, provincia
orientale del sud Kivu, nella Repubblica democratica del Congo, avvenuta il 3 luglio,
si aggrava il bilancio delle vittime. Stando a quanto affermato dall’emittente locale
Radio Okapi, citata dall’agenzia Misna, si è arrivati a quota 308 morti, in seguito
ai decessi di molti ustionati gravi. L’amministratore del territorio di Uvira, Bellarmin
Mugangu, ha precisato che i corpi delle ultime vittime sono stati seppelliti nel capoluogo
di Bukavu, a Uvira e nei villaggi circostanti, ma anche a Sange. Secondo fonti mediche,
l’incremento dei decessi è dovuto sì alla profondità delle ferite, ma anche all’intervento
tardivo dei soccorsi e alla carenza di personale e strutture sanitarie adeguate. Nei
vari ospedali sono ancora ricoverati una settantina di feriti, mentre a Sange, ha
detto il capo della città, Malula Rukanisha, prosegue il censimento delle famiglie
decimate dall’incidente. Rukanisha, in quanto membro del Comitato di crisi istituito
per gestire la situazione, ha denunciato l’indignazione della popolazione che non
ha ricevuto alcun tipo di aiuto, ma al tempo stesso ha ringraziato le chiese locali,
il governo di Kinshasa, la missione Onu in Congo e alcune ong per il lavoro svolto.
(R.B.)