La Caritas: emergenza Pakistan trascurata dai media
Sempre più critica la situazione in Pakistan, dove le piogge monsoniche e le inondazioni
dell'ultima settimana hanno provocato una catastrofe umanitaria che ha coinvolto,
secondo gli ultimi dati diffusi dall’Onu, oltre quattro milioni di persone. Ieri anche
Benedetto XVI, al termine dell’udienza generale, aveva ricordato le vittime delle
inondazioni, invitando alla solidarietà e alla preghiera. In prima linea nei soccorsi
sono gli operatori di Caritas Pakistan, affiancati anche dal sostegno della Caritas
Italiana. Dell’emergenza nel Paese asiatico e dei numeri drammatici diffusi dall'Onu,
parla Paolo Beccegato, responsabile dell’area internazionale di Caritas Italiana,
intervistato da Giada Aquilino: R. – La densità
dell’area colpita e l’estensione dell’area stessa, fanno pensare sostanzialmente a
questi numeri.
D. – Quali sono le zone più colpite?
R.
– Quelle – diciamo - del nord ovest, dove tra frane, alluvioni, smottamenti, c’è stato
il maggior numero di vittime. Un Paese, come sappiamo, molto vasto sia come territorio,
sia come popolazione. Un Paese che già conosce situazioni di terremoto e situazioni
di conflitto interno anche con connessioni internazionali.
D. – Qual
è la situazione rispetto al rischio di epidemie?
R. – Questi sono proprio
i giorni cruciali. Se si riesce a bloccarle adesso, la situazione resterà sotto controllo
– diciamo - sostanzialmente per tutto il periodo successivo, se non si riescono a
bloccare subito, c’è il rischio veramente di epidemie, visto il fatto dell’alluvione,
quindi di acqua stagnante i rischi sono molto alti e quindi c’è un enorme sforzo da
parte di tutti, non solo della Caritas evidentemente, ma appunto di tutte le agenzie
per fornire medicinali, vaccinazioni, assistenza sanitaria alla popolazione.
D.
– Che tipo di epidemie potrebbero scoppiare?
R. – Sicuramente il colera,
ma poi in queste situazioni possono insorgere ogni tipo di patologie e anche delle
vere e proprie pandemie.
D. – Caritas italiana è in stretto contatto
con Caritas Pakistan...
R. – Caritas Pakistan è quella che essendo presente
sul territorio attraverso tutta la sua rete capillare, è quella che diciamo interviene
sin da subito, poi abbiamo anche sviluppato nel corso degli ultimi anni, anzi oserei
dire nell’ultimo decennio, tutta una serie di contatti con il territorio nelle varie
regioni. L’appello alla solidarietà è quello di non far cadere nell’oblio questa emergenza,
perché risulta essere, una di quelle più gravi di quest’anno, dopo Haiti e più o meno
paragonabile con il Cile, quindi siamo in una delle situazioni peggiori. Haiti è rimasta
prima notizia su tutti i media italiani per 14 giorni, questa è stata una delle ultime
notizie per un solo giorno, quindi occorre sollecitare e richiedere ancora questa
solidarietà perché ce ne sarà davvero bisogno.