2010-08-05 15:56:19

Italia. Berlusconi al Pdl: prepariamoci alle elezioni


Scenari politici aperti dopo il voto di ieri della Camera che ha respinto la mozione di sfiducia nei confronti del sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo, indagato nell’inchiesta sull’associazione segreta cosiddetta P3. Per la prima volta dall’inizio della legislatura il governo, infatti, non ha più la certezza della maggioranza assoluta. Servizio di Giampiero Guadagni:RealAudioMP3

Dopo l’estate prepariamoci alle elezioni. L’invito rivolto da Berlusconi ai parlamentari del Pdl subito dopo il voto sul caso Caliendo riassume il clima che si respira nella politica italiana a seguito dello strappo tra il premier e il presidente della Camera Fini. Ieri sera a Montecitorio i 299 voti contrari di Pdl e Lega sono stati largamente sufficienti a respingere la mozione di sfiducia nei confronti del sottosegretario alla Giustizia ma sono un numero ben al di sotto della maggioranza assoluta di 316 voti che ha finora consentito al governo una navigazione tranquilla. A modificare gli equilibri la formazione del nuovo gruppo finiano - 34 deputati e 10 senatori - che in questa occasione ha creato un asse con i centristi dell’Udc di Casini e dell’Api di Rutelli. I cui deputati si sono astenuti sul caso Caliendo, giudicando irricevibile la mozione di sfiducia ma sottolineando l’esistenza della questione morale. In molti parlano della nascita di fatto di un terzo polo, definizione respinta dai diretti interessati, che parlano semmai di area di responsabilità nazionale. Al momento sono convinti di rimanere nei rispettivi ruoli di maggioranza e opposizione. Ma ormai il volto della legislatura sembra definitivamente cambiato. La maggioranza non esiste più, sostiene il segretario del Pd Bersani, sostenitore di un governo di transizione per approvare una nuova legge elettorale e alcune misure economiche per uscire dalla crisi. Più o meno sulla stessa linea l’Udc, che da tempo propone un esecutivo di responsabilità nazionale. E questa mattina Casini ha invitato Berlusconi a chiarire se intende governare ancora o dimettersi. Il voto, aggiunge Casini, sarebbe invece una fuga. Ma le elezioni anticipate sono invece chieste dall’altro partito di opposizione, L’Italia dei Valori di Di Pietro. Un’ipotesi che sembra fare presa anche nella maggioranza. È vero che la Lega teme una frenata del federalismo proprio in vista del traguardo, ma il partito di Bossi non vuole governi tecnici e resta comunque al fianco di Berlusconi il quale da parte sua, come spiegano i dirigenti a lui più vicini, non vuole farsi cucinare a fuoco lento dal nuovo gruppo finiano. Sullo sfondo resta una questione centrale: la crisi economica non è certo ancora finita e ha bisogno di un governo stabile che la affronti. Il ministro Tremonti assicura che la nuova situazione politica non avrà riflessi sui conti pubblici. Ma il capo dello Stato Napolitano, a cui naturalmente spetta l’ultima parola, ha antenne molto sensibili al tema. E anche per questo lavora per evitare conflitti istituzionali e insiste sulla massima collaborazione possibile tra le forze politiche in Parlamento.








All the contents on this site are copyrighted ©.