2010-08-03 13:56:45

Lord Patten sul viaggio del Papa nel Regno Unito: la Beatificazione del cardinale Newman sarà un bene per tutta la società britannica


Ad un mese e mezzo dall’inizio del viaggio apostolico di Benedetto XVI nel Regno Unito, il 16 settembre prossimo, cresce l’aspettativa nella comunità cattolica britannica e non solo. A sottolinearlo è Lord Christopher Patten, incaricato del primo ministro britannico per la visita papale nel Regno Unito, intervistato da Alessandro Di Bussolo del Centro Televisivo Vaticano:RealAudioMP3  

R. – I think interest is growing and will grow rapidly…

Mi sembra che l’interesse stia aumentando e penso che aumenterà ancora di più quando la gente tornerà dalle vacanze estive. I media daranno una copertura "a tappeto" della visita: in definitiva, questa è la prima visita di Stato in assoluto di un Pontefice nel Regno Unito! Non la prima visita, perché Giovanni Paolo II venne, nel 1982, in visita pastorale; l’interesse per la visita di Benedetto XVI è grande e credo anche che la stessa forma della visita che comprenderà eventi “di Stato” e pastorali, non possa non portare con sé un entusiasmo crescente. Penso che andrà crescendo man mano, lungo il corso dell’attesa.

 

D. – Quali frutti vi aspettate dalla visita del Papa?

 

R. – Well, I hope it will help to animate what is a thriving Church community …

Spero che possa incoraggiare la fiorente comunità ecclesiale, e spero anche che spinga quelle persone che pensano di non avere bisogno di Dio ad interrogarsi in merito.

 

D. – Il motto della visita del Papa sarà “Il cuore parla al cuore”. Questo era il motto del cardinale Newman, che sarà beatificato da Benedetto XVI il 19 settembre. Che importanza riveste oggi questa figura storica nella società britannica?

 

R. - Cardinal Newman is one of the great figures…

Il cardinale Newman è una delle grandi figure del XIX secolo in Gran Bretagna; non solo per il suo ruolo in campo ecumenico e pastorale – è stato un grande parroco a Birmingham per tanti anni; non solo per il suo ruolo in campo intellettuale, ma anche per il suo contributo per la civilizzazione della società. Io sono preside della Oxford University, dove il cardinale Newman prima studiò e poi insegnò in due dei nostri istituti, prima di diventare sacerdote anglicano ad Oxford stessa. Il cardinale Newman ha scritto il miglior testo in assoluto sui valori liberali dell’istruzione e dell’istruzione superiore. E’ molto importante che noi ricordiamo questo, proprio quando la gente concentra l’attenzione sugli aspetti utilitaristici della formazione universitaria, mentre il cardinale Newman ha scritto dell’impatto dell’istruzione sulla personalità individuale. Egli ha scritto dell’impatto che la formazione, la possibilità di “ampliare” le persone, di consentire loro di sviluppare appieno il loro potenziale, ha sulla società nel suo insieme. E’ stato un grand’uomo, il cardinale Newman, e io credo che con la sua Beatificazione, e celebrando la memoria di un uomo che è stato un grande inglese, un grande europeo, un grande cristiano, Benedetto XVI intenda mettere in risalto una parte veramente importante della storia inglese, della storia britannica.

 

D. – Dopo le tensioni tra il governo laburista e la Chiesa cattolica a proposito dell’approvazione della “Equality Bill” (sull’obbligo, in nome della non discriminazione, per le agenzie cattoliche di dare in adozione i bambini anche alle coppie omosessuali, n.d.t.), e la recente elezione del nuovo primo ministro, come possiamo definire oggi i rapporti tra la Chiesa e lo Stato nel suo Paese?

 

R. – I don’t think that the British Government and the Catholic Church see eye to eye …

Non credo che il governo britannico e la Chiesa cattolica abbiano la stessa opinione su tutto. Nemmeno io sono d’accordo su tutta la linea con il governo britannico, ma spero che sia possibile concentrarsi sugli argomenti più importanti sui quali c’è accordo come l’equità globale, l’istruzione, i temi di un’ecologia sostenibile, un disarmo sensibile, il ruolo di istituzioni religiose come la Chiesa cattolica nella promozione di solidarietà sociale e di un più preciso senso della comunità. Ecco, questi sono i grandi punti su cui l’accordo c’è e io non penso che eventuali disaccordi su questo o quell’aspetto legale debbano dominare l’agenda. Per questo – e mi ripeto – non credo che Chiesa e governo conservator-liberale in Gran Bretagna possano operare in perenne accordo, ma nell’insieme stiamo cercando, sui due fronti, di dare a questo mondo una forma più civilizzata.








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