Lord Patten sul viaggio del Papa nel Regno Unito: la Beatificazione del cardinale
Newman sarà un bene per tutta la società britannica
Ad un mese e mezzo dall’inizio del viaggio apostolico di Benedetto XVI nel Regno Unito,
il 16 settembre prossimo, cresce l’aspettativa nella comunità cattolica britannica
e non solo. A sottolinearlo è Lord Christopher Patten, incaricato del primo
ministro britannico per la visita papale nel Regno Unito, intervistato da Alessandro
Di Bussolo del Centro Televisivo Vaticano:
R. – I think
interest is growing and will grow rapidly…
Mi sembra che l’interesse
stia aumentando e penso che aumenterà ancora di più quando la gente tornerà dalle
vacanze estive. I media daranno una copertura "a tappeto" della visita: in definitiva,
questa è la prima visita di Stato in assoluto di un Pontefice nel Regno Unito! Non
la prima visita, perché Giovanni Paolo II venne, nel 1982, in visita pastorale; l’interesse
per la visita di Benedetto XVI è grande e credo anche che la stessa forma della visita
che comprenderà eventi “di Stato” e pastorali, non possa non portare con sé un entusiasmo
crescente. Penso che andrà crescendo man mano, lungo il corso dell’attesa.
D.
– Quali frutti vi aspettate dalla visita del Papa?
R.
– Well, I hope it will help to animate what is a thriving Church community …
Spero
che possa incoraggiare la fiorente comunità ecclesiale, e spero anche che spinga quelle
persone che pensano di non avere bisogno di Dio ad interrogarsi in merito.
D.
– Il motto della visita del Papa sarà “Il cuore parla al cuore”. Questo era il motto
del cardinale Newman, che sarà beatificato da Benedetto XVI il 19 settembre. Che importanza
riveste oggi questa figura storica nella società britannica?
R.
- Cardinal Newman is one of the great figures…
Il cardinale Newman è
una delle grandi figure del XIX secolo in Gran Bretagna; non solo per il suo ruolo
in campo ecumenico e pastorale – è stato un grande parroco a Birmingham per tanti
anni; non solo per il suo ruolo in campo intellettuale, ma anche per il suo contributo
per la civilizzazione della società. Io sono preside della Oxford University, dove
il cardinale Newman prima studiò e poi insegnò in due dei nostri istituti, prima di
diventare sacerdote anglicano ad Oxford stessa. Il cardinale Newman ha scritto il
miglior testo in assoluto sui valori liberali dell’istruzione e dell’istruzione superiore.
E’ molto importante che noi ricordiamo questo, proprio quando la gente concentra l’attenzione
sugli aspetti utilitaristici della formazione universitaria, mentre il cardinale Newman
ha scritto dell’impatto dell’istruzione sulla personalità individuale. Egli ha scritto
dell’impatto che la formazione, la possibilità di “ampliare” le persone, di consentire
loro di sviluppare appieno il loro potenziale, ha sulla società nel suo insieme. E’
stato un grand’uomo, il cardinale Newman, e io credo che con la sua Beatificazione,
e celebrando la memoria di un uomo che è stato un grande inglese, un grande europeo,
un grande cristiano, Benedetto XVI intenda mettere in risalto una parte veramente
importante della storia inglese, della storia britannica.
D.
– Dopo le tensioni tra il governo laburista e la Chiesa cattolica a proposito dell’approvazione
della “Equality Bill” (sull’obbligo, in nome della non discriminazione, per le agenzie
cattoliche di dare in adozione i bambini anche alle coppie omosessuali, n.d.t.), e
la recente elezione del nuovo primo ministro, come possiamo definire oggi i rapporti
tra la Chiesa e lo Stato nel suo Paese?
R. – I don’t
think that the British Government and the Catholic Church see eye to eye …
Non
credo che il governo britannico e la Chiesa cattolica abbiano la stessa opinione su
tutto. Nemmeno io sono d’accordo su tutta la linea con il governo britannico, ma spero
che sia possibile concentrarsi sugli argomenti più importanti sui quali c’è accordo
come l’equità globale, l’istruzione, i temi di un’ecologia sostenibile, un disarmo
sensibile, il ruolo di istituzioni religiose come la Chiesa cattolica nella promozione
di solidarietà sociale e di un più preciso senso della comunità. Ecco, questi sono
i grandi punti su cui l’accordo c’è e io non penso che eventuali disaccordi su questo
o quell’aspetto legale debbano dominare l’agenda. Per questo – e mi ripeto – non credo
che Chiesa e governo conservator-liberale in Gran Bretagna possano operare in perenne
accordo, ma nell’insieme stiamo cercando, sui due fronti, di dare a questo mondo una
forma più civilizzata.