2010-08-03 20:02:01

50 mila ministranti d'Europa in pellegrinaggio a Roma, oggi la veglia in Piazza San Pietro domani l’incontro con il Papa


Una partecipazione straordinaria questa sera a Piazza San Pietro dove oltre 50 mila ministranti tra i 14 e i 25 anni, provenienti da tutta Europa, hanno preso parte ad una veglia organizzata per il loro decimo pellegrinaggio, che si sta svolgendo all’insegna del motto “Bere alla vera Fonte”. Culmine dell’incontro, animato da canti gioiosi, momenti di festa e riflessione, preghiere e testimonianze, è stata la presentazione della grande Statua di San Tarcisio, patrono dei chierichetti. Domani l’attesa udienza da Benedetto XVI. Il servizio di Cecilia Seppia:RealAudioMP3

Nella ricerca della felicità, “avete deciso di stare con Gesù”: è quanto affermato stamani nella Basilica di San Paolo fuori le Mura dal vescovo di Palestrina, mons. Domenico Sigalini, nella Messa per i giovani ministranti d’Europa riuniti a Roma per il loro decimo pellegrinaggio. L’assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica Italiana ha esortato i ragazzi a seguire Gesù nonostante le seduzioni del mondo. Oggi pomeriggio, i “chierichetti” parteciperanno ad una Veglia in Piazza San Pietro. Domani mattina, poi, i giovani fedeli saranno all’udienza generale di Benedetto XVI. Ma chi sono oggi i ministranti delle parrocchie? Federico Piana lo ha chiesto a mons. Domenico Sigalini:RealAudioMP3

R. – Questi ragazzi sono in genere molto generosi e vivono nel cuore dell’esperienza della fede, perché servendo la liturgia, che è il punto di arrivo e il punto di partenza di ogni esperienza cristiana, sono proprio al cuore della vita cristiana. Sono ragazzi capaci di costruirsi anche un proprio cammino personale, che amano la preghiera. Evidentemente, con tutta la vivacità che hanno i ragazzi, i giovani e gli adolescenti di questo tempo, sono per la Chiesa una risorsa, sono un aiuto a rivedere continuamente la nostra capacità di dialogare con il mondo giovanile, anche in questioni molto profonde, come sono quelle della preghiera e del servizio alla liturgia. Sono anche ragazzi capaci di fare da apostoli, da annunciatori.

D. – Questo pellegrinaggio si svolge all’insegna del motto “Bere alla vera fonte”. Cosa vuol dire questo motto?

R. – Questo servizio che fanno i ragazzi intanto è una chiamata, non è una scelta che hanno fatto solo perché a loro piaceva. Si parte pure da lì, ma il Signore scrive nella vita di ciascuno un progetto. Ed è un luogo, uno spazio, un’esperienza, che aiuta i ragazzi a trovare la vera strada della felicità. Bere alla vera fonte vuol dire che se vivo dentro questa esperienza, se rispondo alla chiamata del Signore, se gli sto cuore a cuore com’è il servizio alla liturgia, all’Eucaristia, allora sono a contatto con la vera sorgente della felicità.

D. – Cosa vuol dire nel tempo di oggi essere ministrante, diventare ministrante, mettersi al servizio della Chiesa?

R. – Vuol dire avere quella dimestichezza con la vita cristiana, che porta i ragazzi a far diventare veramente un amico quel Gesù, che annunciamo a tutti.

D. – Questi giovani si mettono a disposizione della Chiesa con grande entusiasmo...

R. – Sì, in genere sono molto decisi. Appare come una "stranezza" che, di fronte ad un mare di divertimenti, di proposte che vengono fatte, questi ragazzi sappiano scegliere qualcosa che gli costa, perché costa anche sacrificio dover essere presenti alle volte anche al mattino presto, quando i loro amici dormono. Ne sono entusiasti e allora vale la pena aiutarli, perché, secondo me, il mondo giovanile di oggi, i ragazzi di oggi mancano di proposte impegnative. Continuiamo a ridurre il sacrificio, a ridurre lo sforzo e riducendo lo sforzo cancelliamo le loro energie.









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