Si riunisce a Roma il Forum sulla sicurezza nel Mediterraneo
Si propone di rispondere a tutti gli interrogativi inerenti alla sicurezza del settore,
il Forum “Piattaforme petrolio-gas” che si svolgerà a Roma giovedì 5 agosto e a cui
prenderanno parte l’associazione Fare ambiente, l’Eurispes e il Consiglio nazionale
degli ingegneri. Tra le questioni affrontate, riferisce il Sir, “le garanzie di un’operatività
in condizioni di sicurezza nel Mediterraneo” per evitare il ripetersi di disastri
ambientali come quello del Golfo del Messico e “offrire elementi conoscitivi sulle
iniziative in atto da parte delle compagnie e degli Stati”. Nel Mar Mediterraneo,
attualmente, si trovano 131 piattaforme tra italiane e straniere: il 90 per cento
si occupa dell’estrazione di gas; il restante 10 di quella di petrolio. "Fare ambiente"
ha presentato un progetto di monitoraggio delle operazioni che contempla, allo stesso
tempo, la valorizzazione dell’ambiente marino, il recupero e il riutilizzo degli impianti
al termine delle operazioni di sfruttamento. Le piattaforme, inoltre, quasi tutte
nell’Adriatico e nel Canale di Sicilia, si trovano a una distanza media di 21 km dalla
costa, molto più vicino che in altre parti del mondo. Ciò crea comunque l’interrogativo
su chi dei 22 Stati che si affacciano nel Mediterraneo debba intervenire, in caso
di necessità, dal momento che ciascuno di essi, in base alle convenzioni vigenti,
ha autorità solo all’interno delle proprie acque territoriali: fino a 12 miglia nautiche
dalla costa. (R.B.)