2010-08-02 16:19:57

I leader cristiani del Kenya contro la nuova Costituzione: non tutela la vita umana


Cristiani e musulmani, elettori a favore ed elettori contro, governo, cittadini e comunità internazionale: sono tutti i destinatari della dichiarazione congiunta dei leader cristiani del Kenya a proposito della bozza della Costituzione. Il documento, diffuso il 30 luglio, è sostanzialmente un appello affinché la nuova Carta costituzionale, che verrà sottoposta a referendum il 4 agosto, venga respinta. “È vero – scrivono gli esponenti cristiani – che la bozza contiene molti aspetti positivi, ma il bene è mescolato al male che tocca la vita morale e i diritti della nazione, in modo irreversibile e fondamentale”. La proposta avanzata per la nuova Carta, infatti, “non tutela la sacralità della vita umana, l’educazione spirituale e morale dei minori e l’uguaglianza religiosa”. I firmatari della dichiarazione congiunta, quindi, si pongono alcune domande: “Se la bozza della Costituzione è davvero buona come dicono i suoi sostenitori, perché sono stati spesi tanti soldi per pubblicizzarla in nome dell’educazione civica? Perché ci sono pressioni dall’estero affinché venga approvata? Perché ha spaccato in due il Paese? Perché cittadini innocenti hanno perso la vita in atti di violenza e terrorismo in nome di questa bozza?”. Poi, i leader cristiani ricordano i tentativi di riconciliazione con il governo, la volontà di sedersi a un tavolo di discussione per cercare “un consenso accettabile per tutti”. Ma tutti questi sforzi, continua la dichiarazione congiunta, “sfortunatamente non hanno dato frutti”. Di qui, gli inviti rivolti dai leader cristiani ai diversi destinatari: ai contrari alla bozza della Costituzione, affinché “non si lascino influenzare dai soldi o dalle stravaganti dimostrazioni di potere dei sostenitori del documento provvisorio”. “Vi chiediamo – si legge nella dichiarazione congiunta – di avere fede e di credere nel fatto che a prevalere sarà la forza della preghiera in Gesù Cristo”. Ai favorevoli alla nuova Carta costituzionale, invece, i leader cristiani rivolgono una preghiera “affinché possano vedere la luce e, come il figliol prodigo, tornino a casa”. La dichiarazione congiunta si rivolge poi agli indecisi, chiedendo loro di “riflettere su dove il Kenya è nato, su dove è attualmente e su dove sta andando, così da cercare la saggezza divina e respingere la bozza costituzionale”. E ancora: “Alle sorelle e ai fratelli musulmani”, gli esponenti delle Chiese cristiane ricordano il desiderio comune di “giustizia, uguaglianza e armonia”. “Condividiamo gli stessi problemi – sottolineano i cristiani – gli stessi sogni e le stesse aspirazioni. La disuguaglianza verso una persona è la disuguaglianza verso tutti. Vi preghiamo di unirvi a noi nel respingere questa Costituzione provvisoria”. La dichiarazione congiunta, inoltre, si rivolge alla comunità internazionale: “Apprezziamo il vostro sostegno e la vostra preoccupazione per il nostro Paese – si legge – ma vi chiediamo di non interferire in questo momento importante che richiede una profonda riflessione da parte del Kenya”. Infine, i leader cristiani si rivolgono ai governanti perché “si assumano la responsabilità di guidare il Paese con l’aiuto di Dio”. “Mantenete la nazione unita – scrivono i cristiani - siate la voce della ragione e, soprattutto, proteggete i cittadini”. “La bozza della Costituzione – sottolineano ancora i leader cristiani – nella sua forma attuale non è buona per il Paese”. Ribadendo l’appello all’unità nazionale, la dichiarazione congiunta chiede a tutti i kenioti di esercitare il proprio diritto di voto il prossimo 4 agosto, dicendo no a una bozza costituzionale “scorretta e lontana dalla sovranità popolare”. Un documento, concludono i leader cristiani, che non va accettato “solo per paura”. La dichiarazione congiunta termina con una lunga lista di firmatari, tra cui la Conferenza episcopale del Kenya, la Chiesa anglicana, la presbiteriana e la metodista, la luterana e l’Alleanza evangelica del Paese. (I.P.)







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