Terrorismo: accuse contro i Servizi segreti pachistani
I servizi segreti pachistani hanno annullato una visita in Gran Bretagna, dopo le
dichiarazioni rilasciate in India nei giorni scorsi dal premier britannico David Cameron,
che ha accusato Islamabad di 'esportare il terrore'. Le affermazioni del primo ministro
di Londra fanno seguito alle indiscrezioni di Wikileaks, secondo cui il governo pachistano
avrebbe sostenuto i talebani e la guerriglia islamica. Ce ne parla Francesca Marino,
direttrice del portale StringerAsia, intervistata da Giada Aquilino:
R.
- Non è una novità, il Pakistan viene accusato regolarmente da anni di sostenere i
talebani. Nello specifico adesso, sono i rapporti - pare filtrati, alcuni dicono addirittura
consegnati - volontariamente a Wikileaks.
D. - Proprio in questi rapporti
di Wikileaks, cosa si dice in particolare?
R. – Si dice anche lì qualcosa
di ampiamente detto e scritto in ogni rapporto degli ultimi sette-otto anni, cioè
che i servizi segreti pachistani continuerebbero a finanziare, armare, addestrare
i talebani; che si servirebbero dei mezzi e del denaro ricevuti dagli americani per
armarsi contro l’India; che l’attentato all’ambasciata indiana a Kabul sarebbe stato
organizzato dai servizi segreti pachistani. In realtà nei rapporti e nei file di Wikileaks
non c’è nulla di nuovo.
D. – Al momento quali sono i rapporti tra Afghanistan
e Pakistan?
R. – Sono altalenanti e ondeggianti. Lì si sta giocando
la grande partita del ritorno a casa degli americani, che potrebbero ritirarsi prima
del previsto. Il problema è che il Pakistan non vorrebbe una presenza forte indiana
in Afghanistan.
D. – Qual è la situazione su quel fronte?
R.
– L’India continua ad insistere perché il terrorismo di matrice pachistana venga fermato;
il Pakistan continua a negare che questo terrorismo esista.
D. – L’India
in queste ore è alle prese con disordini anche in Kashmir…
R. – Sì,
però sono disordini che hanno una modalità nuova e una volta tanto non dipendono completamente
dalla lotta per il Kashmir. In realtà, i nuovi disordini sono capeggiati da giovani
che protestano per motivi prettamente economici e di sviluppo. Il Kashmir era la Svizzera
dell’India finché non sono cominciate le lotte negli anni 80, il che ha portato a
un crollo economico verticale della regione, che al momento non si riesce ancora a
ricuperare.