Alluvioni in Pakistan: almeno 1300 i morti, un milione gli sfollati
Non accenna a placarsi l'ondata di maltempo che da giorni devasta il Pakistan causando
un numero crescente di morti: almeno 1300 secondo gli ultimi dati, ma tantissimi sono
ancora i dispersi. L’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari lancia l’allarme:
oltre un milione le persone variamente danneggiate dalle piogge monsoniche, che nelle
ultime ore hanno raggiunto l’Afghanistan. L'Unione Europea stanzia un aiuto da 30
milioni di euro. Un aggiornamento nel servizio di Claudia Di Lorenzi:
Persone
aggrappate ai rami per resistere alla furia delle acque, padri con figli sulle spalle
che attraversano a fatica strade trasformate in fiumi, uomini e donne semisommersi
dalla corrente e intere famiglie che bivaccano sui tetti, in attesa di aiuti che tardano
ad arrivare, fra campi inondati, fiumi straripati, bestiame alla deriva, ponti abbattuti
dalle piene e vie di comunicazione interrotte. E’ lo scenario in cui da giorni si
consuma il dramma del popolo pakistano, colpito da una delle peggiori calamità naturali
che si ricordi nel Paese, flagellato da incessanti piogge monsoniche. Una tragedia
dalle dimensioni incalcolabili in termini di danni materiali, e di difficile monitoraggio
sotto il profilo delle perdite umane: cresce di ora in ora il bilancio dei morti,
imprecisato quello dei dispersi, mentre si ha notizia di almeno 27mila persone isolate
a causa degli allagamenti e del crollo di strade e ponti. Impraticabili i soccorsi
di protezione civile e forze armate in molte aree del nord, le più colpite: in ginocchio
la provincia di Khyber-Pakhtunkhwa, dove si registra il più alto numero di morti,
800 secondo le ultime stime, e dove circa 200 operai cinesi sono rimasti intrappolati
nelle loro baracche per il cedimento di una diga. Stremate anche le province del Baluchistan
e del Punjab, dove la Caritas Internazionalis sta inviando cibo, medicine e presidi
sanitari. Nonostante la difficoltà dei soccorsi la comunità internazionale si è mobilitata
e l'Unione Europea ha stanziato un aiuto di emergenza di 30 milioni di euro in beni
di prima necessità, diretto in particolare agli sfollati del nord est. Immediato anche
l’intervento dell’Onu: l’Agenzia per i Rifugiati ha inviato sul posto i primi carichi
di aiuti: 585 tende, 2.700 teli di plastica, 4.000 materassi. Non meno preoccupante
è la situazione nel vicino Afghanistan, dove per i monsoni negli ultimi giorni sono
morte oltre 90 persone. Il governo del presidente Karzai ha chiesto l'intervento dell'esercito
per soccorrere le tante famiglie in difficoltà. Ovunque si teme lo spettro del colera.