2010-07-31 15:31:25

Italia: scambio di accuse tra Berlusconi e Fini dopo la rottura


Sempre in primo piano situazione politica italiana. Scambio di accuse fra Berlusconi e Fini dopo lo strappo in seno al Pdl. Sostegno al governo, invece, dai ministri fedeli al presidente della Camera, che ha ribadito che non si dimetterà. Il servizio è di Eugenio Bonanata:RealAudioMP3

E’ ancora scontro verbale tra i due cofondatori del Pdl a dominare la giornata, caratterizzata anche dal dibattito sulle possibili elezioni anticipate evocate da alcuni quotidiani e dal rifiuto di Casini, dell’Udc, di creare possibili alleanze per recuperare deputati dopo lo strappo dei finiani, con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha chiesto di “salvaguardare la continuità istituzionale”. Berlusconi al vertice di ieri sera del Pdl ha tuttavia ripetuto che i numeri per continuare a governare ci sono. Sembra poi che il partito abbia rinviato a dopo Ferragosto la decisione sulla sorte dei ministri finiani, che comunque hanno garantito il proprio appoggio all’esecutivo. Nell’incontro di ieri con la stampa, Fini ha affermato che i parlamentari aderenti al nuovo gruppo denominato “Futuro e Libertà per l'Italia” sosterranno lealmente “il governo ogni qualvolta saranno prese scelte nel solco del programma”, avvertendo però che non esiteranno a contrastare le scelte ingiuste. “E' stata scritta una brutta pagina nella storia del centrodestra e della politica italiana, ha detto ancora Fini che ha accusato il premier di essere illiberale. Berlusconi ha risposto che il presidente della Camera ha iniettato il “virus della disgregazione” e lo ha invitato nuovamente a dimettersi, come fece Pertini – ha aggiunto - nel 1969 in occasione di una crisi analoga all’interno del Partito socialista. L’ex leader di An ha ripetuto però che non lascerà lo scranno più alto di Montecitorio, spiegando che il suo ruolo consiste nel “garantire il rispetto del regolamento e non la tenuta della maggioranza”. Inascoltata, per il momento, la richiesta delle opposizioni che, dopo aver parlato di crisi di governo, hanno invitato Berlusconi a riferire della questione in Parlamento.

Appello del presidente Napolitano
Servono “rigorose regole deontologiche per i magistrati” per fare in modo che il sistema giustizia e la magistratura riacquistino “prestigio e consenso tra i cittadini”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, durante la cerimonia al Quirinale per l’insediamento del nuovo Consiglio Superiore della Magistratura. Napolitano ha anche lanciato un monito sui fenomeni di corruzione precisando che spetterà ai magistrati accertarne la "rilevanza penale".

Crollo di una palazzina ad Afragola
Tre morti. Questo il bilancio del crollo di una palazzina avvenuto stanotte ad Afragola, nel napoletano. I vigili del fuoco sono riusciti ad estrarre viva dalle macerie una bambina di 10 anni. Le vittime sono la nonna della piccola, un uomo e sua moglie. Tre immigrati, dati inizialmente per dispersi, non si trovavano nello stabile al momento del disastro, che, secondo le prime notizie, sarebbe stato provocato da un cedimento strutturale, dovuto a notevoli infiltrazioni di acqua.

Medio Oriente
Medio Oriente. Un leader militare di Hamas ha perso la vita durante raid compiuti la notte scorsa dall’aviazione israeliana su Gaza, in rappresaglia al razzo lanciato ieri dagli estremisti palestinesi sulla città di Ashkelon. L’operazione, contro strutture del gruppo fondamentalista, ha provocato anche 8 feriti. E un appello allo Stato ebraico ad allentare il blocco sulla Striscia è arrivato dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che ieri ha incontrato a New York il ministro della Difesa Israeliano Barak, chiedendo inoltre il congelamento dell’espansione degli insediamenti ebraici in Cisgiordania.

Terremoto in Iran
In Iran nuova scossa di terremoto, di 5,8 gradi sulla scala Richter, nella zona sud orientale del Paese. Non si hanno per il momento notizie di vittime o danni. Solo ieri, nel nord-est, un altro sisma ha provocato oltre 270 feriti. Intanto, nel Paese, tre uomini sono stati impiccati, nei giorni scorsi, per traffico di stupefacenti. Lo riporta la stampa locale precisando che sono almeno 97 le persone giustiziate dall’inizio dell’anno.

Pena di Morte: alla Cina il primo posto per le esecuzioni capitali
Circa cinquemila le condanne a morte eseguite in Cina, che si conferma il Paese con il maggior numero di esecuzioni: l’88 per cento di oltre cinque mila 600 casi registrati nel 2009. Al secondo posto c’è l’Iran, al terzo l’Iraq. A seguire Arabia Saudita e Yemen. Ad affermarlo è l’ultimo rapporto dell’associazione Nessuno Tocchi Caino, presentato oggi a Roma. Il documento segnala un lieve calo delle esecuzioni rispetto al 2008. Molti Stati non forniscono dati ufficiali e che dunque le cifre potrebbero essere più elevate.

Libano
In primo piano nella regione mediorentale lo storico vertice di ieri a Beirut alla presenza del re saudita Abdullah e del presidente siriano Bashar el Assad e quello libanese Sulemiman. La stampa locale esprime qualche perplessità sull’effettivo buon esito del summit che, ufficialmente, ha rilanciato l’impegno saudita e siriano per la stabilità del Libano in vista della possibile incriminazione di Hezbollah, da parte del Tribunale speciale per il Libano, per l’assassinio dell’ex premier libanese Rafiq Hariri nel 2005. Dunque possono dirsi definitivamente appianate le storiche divergenze tra Damasco e Beirut legate soprattutto all’omicidio Hariri? Gabriella Ceraso ha raccolto il parere de Antonio Ferrari, editorialista e inviato speciale del Corriere della Sera:RealAudioMP3

R. - Tutto questo è estremamente bizzarro. Mi chiedo come sia possibile che prima siano tutti addosso alla Siria e poi, improvvisamente, tutto si acquieta, alla vigilia di un processo. Tutto si orienta verso un gruppo. Un gruppo che è filo-siriano, ma è soprattutto sostenuto dall’Iran. Addirittura annuncia, esso stesso, di essere al centro di questa vicenda. Credo che si voglia appianare tutto. Staremo a vedere. Non si toglie nulla all’importanza storica dell’incontro, che è straordinario, però dall’altra parte i dubbi - per chi ha ancora rispetto della ragione - restano.

D. - Al summit, ieri, si è parlato anche della questione palestinese. La soluzione di due Stati è l’unica, hanno ribadito tutti e tre gli interlocutori, per portare stabilità nella regione. Questo summit ha aggiunto un tassello al cammino della pace?

R. - Ci sono dei passi avanti: c’è la volontà di Obama, ci sono le spinte della Lega araba, ci sono le incertezze del presidente palestinese Mahmud Abbas. Shimon Peres, il presidente israeliano, avrebbe mandato un suo emissario a parlare con Erekat - che è uno dei dirigenti dell’autorità nazionale - per dirgli di non accettare colloqui diretti, perché non ne caverebbero un ragno dal buco. E’ tutto un movimento talmente complesso che fa pensare che il conflitto israeliano-palestinese sia ben lungi da poter, non dico essere risolto, ma almeno imboccare la strada che porta verso la soluzione.

Tensione tra Venezuela e Colombia
Nuovo capitolo nel braccio di ferro tra Venezuela e Colombia. Il presidente venezuelano Chavez ha annunciato lo schieramento di truppe al confine, nel timore di un attacco da parte di Bogotà che accusa Caracas di sostenere la guerriglia colombiana. Intanto, in Colombia, proprio le Farc hanno proposto al neo presidente eletto Santos, di avviare colloqui per trovare una soluzione al lungo conflitto interno.

Cuba
Fidel Castro si e' ripreso "in pieno" dopo la lunga convalescenza. Lo ha affermato lo stesso ex presidente cubano che ha parlato per la prima volta in pubblico del suo stato di salute, in un incontro con i giovani comunisti cubani.

Rappresentante Usa alle celebrazioni di Hiroshima
In Giappone. Il governo nipponico ha accolto con soddisfazione la decisione degli Stati Uniti di inviare un proprio rappresentante in occasione del 65.mo anniversario dal bombardamento atomico di Hiròshima. Ce ne parla Giuseppe D’Amato:RealAudioMP3

La notizia era nell’aria da tempo, ma adesso sono giunte tutte le conferme del caso. Alle 8.15 del mattino del sei agosto prossimo anche l’ambasciatore Usa John Roos sarà ad Hiroshima per il memoriale della pace. E’ la prima volta, in 65 anni, che Washington invia un proprio rappresentante ufficiale. Il dipartimento di stato ha specificato che Roos parteciperà all’evento per esprimere rispetto per tutte le vittime della Seconda Guerra mondiale. L’emissario di Washington dovrebbe deporre pure una corona di fiori nel corso della cerimonia in ricordo dello scoppio della prima bomba atomica, che provocò la morte di oltre 140 mila persone. Il presidente Obama ha promesso di visitare Hiroshima prima della scadenza del suo mandato. Nelle scorse settimane, la questione delle basi militari Usa ad Okinawa - in territorio giapponese - ha assestato il colpo definitivo al governo del premier Otoyama costretto poi alle dimissioni. Gli esperti ritengono che in novembre, dopo l’elezioni di mezzo termine negli Stati Uniti, le due diplomazie dovranno affrontare il problema.

Usa immigrazione
In Arizona si terrà a novembre l’udienza d’appello alla sentenza della Corte Federale che ha bloccato le parti fondamentali della legge sull'immigrazione illegale. Lo ha stabilito il tribunale di San Francisco che ha negato la richiesta di esaminare rapidamente il caso avanzata dalla governatrice repubblicana dell’Arizona.

Marea Nera
La Camera statunitense ha bocciato la moratoria di 6 mesi alle trivellazioni offshore voluta da Barack Obama, malgrado la netta maggioranza democratica. Il testo passa ora in Senato, dove i democratici hanno un solo voto di scarto. Intanto il neo leader della Bp, Dudly, si è detto fiducioso sulla possibilità di bloccare definitivamente la falla nel Golfo del Messico entro lunedì o martedì. Ribadito inoltre il massimo impegno sul fronte dei risarcimenti per i danni provocati dalla Marea Nera.

Obama-Chrysler
Visita agli stabilimenti della Chrysler di Detroit per il presidente statunitense Obama accolto dall’amministratore delegato del gruppo Marchionne. Il capo della Casa Bianca ha ieri lodato il lavoro dell’azienda e ha difeso il piano di sostegno al settore varato dalla sua amministrazione, che – ha detto – ha consentito il salvataggio di un milione di posti di lavoro.

Darfur
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che estende di un anno, al luglio 2011, la missione di Peacekeeping, Unamid, in Darfur. La priorita' ora, detta la nuova risoluzione, e' quella di proteggere i civili e gli operatori umanitari impegnati nella consegna degli aiuti. Il Consiglio ha anche condannato il recente esplodere della violenza nell'area e ha sollecitato Khartoum a non ostacolare il lavoro della missione.

Somalia
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) ha condannato il ''protrarsi dei combattimenti indiscriminati in Somalia'' e ha chiesto all'Arabia Saudita di bloccare la pratica di ''rimpatri forzati'' di profughi somali. Solo a giugno, si legge in un comunicato, sono stati espulsi dal regno circa mille somali e a luglio ne sarebbero già stati rimpatriati altrettanti.

Cina
Almeno quindici vittime in Cina per un’esplosione in una miniera di carbone nel nord del Paese. Una ventina i feriti, alcuni in gravi condizioni. Le autorità locali, citati dall’agenzia nuova Cina, temono che il bilancio possa aggravarsi. Sul posto sono al lavoro le squadre di soccorso.

Funerali a Duisburg
Migliaia di persone a Duisburg, in Germania, per i funerali delle vittime provocate dalla calca nella 'Love Parade' di sabato scorso, dove hanno perso la vita 21 persone. Presenti al rito il cancelliere Angela Merkel, il presidente, Christian Wulff, e i rappresentanti delle istituzioni regionali. Assenti invece il sindaco della città e l’organizzatore della manifestazione per ragioni di sicurezza e per rispetto delle vittime, hanno spiegato entrambi.

Russia
Il ministro della Difesa russo ha annunciato l’impiego, nella zona centrale del Paese, di 240 mila soldati e di 300 mila mezzi militari per spegnere i numerosi incendi provocati dall’insolito caldo che imperversa da giorni nell’area. Ieri il presidente Dmitri Medvedev aveva ordinato all'esercito il massimo impegno contro i roghi, che ormai interessano oltre 120 mila ettari. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 212

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