2010-07-30 15:05:34

E' rottura tra Berlusconi e Fini. Bossi: no al voto anticipato


“Non darò le dimissioni da presidente della Camera”: è quanto affermato da Gianfranco Fini, in conferenza stampa a Roma, oggi pomeriggio. Fini ha aggiunto che “Berlusconi ha una concezione non propriamente liberale della democrazia”. Per il presidente della Camera, la sua espulsione dal Pdl rappresenta una “brutta pagina” per il centrodestra e per la politica italiana. Annunciata, inoltre, la costituzione di nuovi gruppi parlamentari alla Camera e al Senato. Le opposizioni, intanto, hanno chiesto che il presidente del Consiglio riferisca in Parlamento, mentre diversi esponenti del governo hanno ribadito che la maggioranza è salda. Il servizio è di Eugenio Bonanata:RealAudioMP3

Sono tanti i temi da definire all’indomani del documento varato dall’ufficio politico del Pdl, che ha sancito l’incompatibilità con i valori del partito da parte di Fini. L’ex leader di An ha chiarito subito che non lascerà la guida di Montecitorio nonostante per il partito sia venuta meno “la fiducia per il suo ruolo di garante”. “La presidenza della Camera – ha detto - non è nelle disponibilità del presidente del Consiglio”, che dunque non può decidere nulla a riguardo. Le attenzioni si concentrano sulla sorte dei parlamentari fedeli a Fini, oltre una trentina di deputati e una dozzina di senatori che stanno lavorando alla costituzione di nuovi gruppi in Parlamento. Al momento si starebbero completando le formalità di rito, in mattinata sono peraltro circolati diversi nomi ma dovrebbero chiamarsi ‘Futuro e Libertà’. Quel che è certo - secondo fonti d'agenzia - è che non c’è alcuna volontà di mettere in discussione la stabilità dell’esecutivo. Del resto, anche il premier Berlusconi già ieri sera aveva fatto sapere che non c’è difficoltà personale a continuare la collaborazione con i “validi ministri” finiani. Dunque “la squadra di governo non si cambia”, ha riferito il ministro Andrea Ronchi riportando le intenzioni ribadite anche oggi dal premier. Dalla Lega, Maroni ha garantito che il governo porterà a termine la legislatura, mentre Bossi ha rifiutato a suo modo l’ipotesi di elezioni anticipata prospettatagli dai giornalisti in "Transatlantico". Intanto, le opposizioni chiedono compatte che Berlusconi riferisca urgentemente in Parlamento, su quella che i capigruppo di Pd, Idv e Udc in Senato definiscono - in una lettera al presidente Schifani - la “crisi politica e istituzionale” che si è aperta. Di diverso avviso l’esponente del Pdl, Cicchitto, secondo il quale non è necessario che il premier riferisca sulla maggioranza di governo “che è salda e che nessuno ha messo in discussione”.








All the contents on this site are copyrighted ©.