2010-07-29 14:41:01

Arizona: bloccate le norme più controverse della legge sull'immigrazione. Soddisfazione della Chiesa


Entra in vigore oggi in Arizona la nuova legge sull’immigrazione firmata ad aprile dalla governatrice Jean Brewer: sulla normativa si è però espressa ieri un giudice distrettuale statunitense, la signora Susan Bolton, bloccando i punti chiave del testo che avevano innescato la protesta degli immigrati e della Chiesa nonché l’opposizione sul fronte legale della Casa Bianca. Secondo la signora Bolton, alcune disposizioni contenute nella legge sono in contrasto con la legge federale e dunque non possono essere applicate. Il servizio di Luis Badilla. RealAudioMP3

In concreto, disposizioni come quelle che autorizzavano la polizia a chiedere i documenti d'identità a chiunque e senza motivo giustificabile, anche solo per il colore della pelle, così come procedere addirittura agli arresti in determinati casi, non sono entrate in vigore la scorsa mezzanotte. La minima parte della legge che è entrata in vigore poche ore fa non riguarda dunque diritti civili e costituzionali e si riferisce solo a procedure amministrative riguardo al soggiorno degli stranieri nello Stato. La stampa statunitense interpreta questa decisione come l’inizio della cancellazione totale della legge quando sarà esaminato, nel prossimo mese di novembre, il ricorso presentato dal presidente Barak Obama contro lo Stato dell'Arizona, affermando che la materia migratoria è una competenza federale. Ieri sera, gioia e soddisfazione si potevano leggere sul volto di migliaia e migliaia di immigrati residenti nello Stato ma anche in altri luoghi del Paese. Numerosi gruppi di ispanici si erano riuniti nelle parrocchie delle diocesi, in particolare Tucson e Phoenix, per aspettare insieme, pregando, la decisione del giudice. Da molti mesi questa popolazione vive nella paura dell'arresto e della deportazione, come avevano denunciato i vescovi dello Stato, Gerald F. Kicanas, J. Olmsted, Eduardo Nevares e James Gallup, e che sono stati i primi a esprimere soddisfazione per il verdetto giudicato "sensato, equilibrato e umano". Molti di questi immigrati nelle settimane scorse erano fuggiti dallo Stato temendo brutte conseguenze. In alcune parrocchie di Phoenix è andato via il 25% dei parrocchiani. L'arcivescovo di Los Angeles, cardinale Roger Mahony, in un breve comunicato pubblicato sul sito dell'arcivescovado, “ringrazia il giudice della Corte distrettuale (...) poiché ha bloccato una legge contenente norme inaccettabili dal punto di vista del diritto federale”. Il porporato, come aveva già fatto in passato, è tornato a osservare che queste leggi regionali sono il frutto del non volere affrontare la riforma migratoria globalmente e con urgenza. “Così - ha aggiunto il porporato - vedremo proporre misure tampone che alla fine impediscono di affrontare nel suo insieme la politica migratoria”. Nello Stato dell'Arizona si stima che gli immigrati senza permessi legali per risiedere e lavorare siano fra i 450 e i 500 mila, quasi il 10% della popolazione totale. Fra questi, i gruppi nazionali più numerosi sono messicani, ecuadoriani e salvadoregni.







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