2010-07-27 15:08:41

Ahmadinejead: l'Iran continua il programma nucleare. A settembre colloqui con la comunità internazionale


Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha confermato che Teheran proseguirà nel suo programma nucleare, ma intende nello stesso tempo riprendere i negoziati ''in settembre'', aggiungendo che al tavolo dovranno sedersi anche il Brasile e la Turchia. I due Paesi avevano controfirmato il 17 maggio scorso una dichiarazione con cui Teheran si impegnava ad accettare uno scambio di uranio arricchito con l'estero. Salvatore Sabatino ne ha parlato con il collega iraniano, Ahmad Rafat: RealAudioMP3

R. - Le dichiarazioni di Ahmadinejad sono tutte mirate ad acquisire tempo per proseguire il programma nucleare della Repubblica Islamica. La proposta di includere nei negoziati Brasile e Turchia - proposta già bocciata a suo tempo dagli Stati Uniti e dall’Europa - non include pertanto nulla di nuovo. Già all’epoca, Ahmadinejad aveva detto che non si sarebbe seduto fino a settembre al tavolo dei negoziati con gli europei e questo come forma di "punizione".

D. - Ahmadinejad ha anche avvertito la Russia che “deve evitare di giocare nelle mani degli Stati Uniti”: si tratta di un nuovo round in uno scambio di colpi verbali senza precedenti tra Teheran e Mosca. Si può dire che l’alleanza si sia rotta definitivamente?

R. - L’alleanza rotta forse no. Certamente si è incrinata quando la Russia ha deciso di non opporsi al quarto documento di sanzioni approvato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Le preoccupazioni espresse da varie autorità russe e dallo stesso Medvedev durante il suo recente incontro con il premier Berlusconi, hanno scatenato la rabbia del governo iraniano che considerava la Russia un partner strategico. Questo dimostra certamente che questa alleanza tra la Russia e la Repubblica Islamica è piuttosto tattica e non strategica.

D. - Queste ultime dichiarazioni di Ahmadinejad giungono a meno di 24 ore dalle durissime sanzioni imposte dall’Unione Europea contro la Repubblica Islamica. Può essere questo un segnale di debolezza di Ahmadinejad nei confronti di una Comunità internazionale che sta isolando sempre di più Teheran?

R. - Certamente sì. Teheran è molto preoccupato per le nuove sanzioni - sia quelle approvate dal Congresso americano, sia i due pacchetti approvati dall’Unione Europea nelle ultime settimane e alle quali aderisce anche il Canada che non fa parte dell’Unione Europea - vista anche la possibilità che altri Paesi approvino unilateralmente queste sanzioni. Si tratta, pertanto, di una reazione, poiché le conseguenze sull’economia iraniana cominciano già a farsi sentire.

Iraq
In Iraq, nuova battuta d’arresto nella crisi politica del Paese dopo le elezioni dello scorso mese di marzo. Il nuovo parlamento di Baghdad ha rinviato a tempo indeterminato la sessione che doveva portare all'elezione del suo presidente e dei suoi due vice, a causa dell'impossibilità di raggiungere un accordo tra i vari schieramenti politici. Sul terreno ci sono almeno 28 vittime in seguito a tre distinti attentanti nelle ultime 24 ore. L’episodio più sanguinoso nei pressi della città santa meridionale di Kerbala, dove pellegrini sciiti raccolti in preghiera sono stati colpiti da due autobomba.

Afghanistan
In Afghanistan. le forze della Nato hanno recuperato in mattinata il corpo di uno dei due soldati americani dispersi da venerdì nell'est del Paese, mentre proseguono le ricerche dell’altro militare. Un soldato britannico morto ieri per le ferite riportate in un’esplosione avvenuta nel sud ha portato a 400 il numero di vittime straniere nel Paese dall’inizio del conflitto nel 2001. Intanto il Consiglio di sicurezza afgano che si è riunito oggi a Kabul ha chiesto ai propri partner internazionali politiche di sicurezza chiare per combattere le basi del terrorismo che si trovano anche all’estero.

Yemen
Sempre delicata la situazione nello Yemen. I ribelli sciiti hanno catturato circa 200 soldati al termine di aspri combattimenti che hanno portato alla conquista di una postazione strategica dell’esercito nella zona nord del Paese. Nel sud invece quattro soldati sono stati uccisi durante un’imboscata tesa da uomini armati.

Arabia Saudita
Un aereo cargo della compagnia tedesca Lufthansa si è schiantato oggi in fase di atterraggio all’aeroporto di Riad, in Arabia Saudita, senza provocare vittime. Secondo media locali, il pilota e il copilota sono stati ricoverati in ospedale. Il velivolo toccando la pista si è spezzato in due tronconi. Testimoni hanno riferito di una lunga scia di fumo che si sprigionava dal cargo durante la fase di avvicinamento. Ancora da chiarire le esatte cause dell’incidente.

Vertice Ua
Ultimo giorno oggi a Kampala in Uganda per i lavori del 15mo vertice dell’Unione africana. Oltre alla questione del Darfur, tema centrale della plenaria il rafforzamento della missione di pace dispiegata in Somalia. Deciso l’invio di altri 2 mila soldati, in aggiunta agli oltre sei mila già impegnati nel Paese. Resta ancora aperto però il nodo sulle regole d’ingaggio e in particolare sulla possibilità di impiegare i militari anche in combattimenti contro le milizie islamiche. In queste ore, intanto, scontri tra l’esercito regolare e i ribelli di al Shebab hanno provocato una decina di vittime.

Italia - manovra
In Italia, come annunciato, il governo ha posto la questione di fiducia alla Camera sulla manovra economica, dpopo il respingimento delle questioni di costituzionalità avanzate dall’opposizione. In giornata è previsto il voto finale. Già deciso il taglio di mille euro netti al mese sulla retribuzione dei deputati. Stessa misura anche per i senatori e per gli addetti di Montecitorio. Intanto, oggi, contro i tagli sciopero dei diplomatici.

Italia - Fiat
Dopo l’annuncio della Fiat di voler spostare la produzione della nuova monovolume dallo stabilimento piemontese di Mirafiori in Serbia, oggi il ministro italiano del Lavoro, Maurizio Sacconi, è intervenuto sull’altra vicenda riguardante lo stabilimento di Pomigliano d’Arco, per il quale l’azienda torinese pensa di costituire una nuova società nella quale riassumere gli attuali dipendenti dello stabilimento napoletano. Dovranno essere le parti che hanno sottoscritto l'impegno per Pomigliano – ha affermato il ministro Sacconi – “a definire i modi con cui regolare questo percorso. Credo che le soluzioni debbano comunque essere condivise, che non ci possano essere scelte unilaterali”. Un auspicio, quello del dialogo, condiviso anche dal vescovo di Nola, mons. Beniamino De Palma, intervistato da Luca Collodi:RealAudioMP3

R. - Credo che i problemi di cui la Fiat debba tener conto siano tre. Il primo è che su Pomigliano non si può più discutere, che l’impegno assunto deve essere ora portato avanti, perché ne va del futuro di tutta una regione, giacché coinvolge 15 mila operai. Il secondo problema che bisogna tener presente è che fra sindacato e azienda va ripreso il dialogo, ma va ripreso con tutti i sindacati e questo per non lasciare nessuno lontano dal tavolo delle trattative. Infine, i sindacati devono ritrovare l’unità al loro interno, perché il futuro del lavoro a Pomigliano dipende anche dall’unità sindacale. Dialogare è sempre un bene, poiché col dialogo si raggiungono tutte le soluzioni: solo con il dialogo, senza alcun sospetto e senza alcun pregiudizio. (Montaggio a cura di Maria Brigini)

Grecia
Prosegue in Grecia, l’ispezione del Fondo Monetario Internazionale, dell’Unione Europea e della Banca Centrale Europea partita ieri con l’obiettivo di verificare l’attuazione del Piano di austerità deciso da Atene. All’esame, che terminerà il prossimo sei agosto, è legata l’assegnazione della seconda tranche di aiuti internazionali da 9 miliardi di Euro. Nel Paese intanto rischia di avere gravi conseguenze lo sciopero permanente dei camionisti, scattato ieri contro la liberalizzazione del settore.

Romania
Gli esperti del Fondo Monetario Internazionale sono giunti, ieri, in Romania per colloqui sulle recenti misure anticrisi adottate dal governo di Bucarest in cambio di un prestito internazionale di circa 20 miliardi. Anche in questo caso, si tratta di verificare lo stato dei conti per dare il via libera all’erogazione di una parte del fondo.

Serbia- Kosovo
Il parlamento serbo ha adottato una risoluzione per continuare le attività in difesa della sovranità e dell’integrità nazionale del Paese, dopo il pronunciamento della Corte internazionale dell’Aja sulla legittimità dell’indipendenza del Kosovo. Il documento preme per avviare trattative pacifiche in vista di una soluzione “reciprocamente accettabile” che permetterebbe “una riconciliazione storica fra il popolo serbo e quello albanese” nella regione.

Francia
Al via la missione in Sahel del ministro degli Esteri francese Kouchner, che discuterà con le autorità locali le misure da prendere per garantire maggiore sicurezza ai concittadini presenti nell’area. La decisione all’indomani della conferma dell’uccisione del cittadino francese rapito ad aprile in Niger. Un atto barbaro – ha detto ieri il presidente Sarkozy – che non resterà impunito.

Cambogia
In Cambogia, ricorrerà in appello il leader dei "khmer rossi" Kaing Guek Eav, meglio noto come "compagno Duch", condannato ieri a 35 anni per l’uccisione di migliaia di persone. Lo ha fatto sapere il suo avvocato senza fornire altri particolari. Duch, 67 anni, dirigeva la prigione di Tuol Sleng a Phnom Penh, dove furono torturate e uccise 14 mila persone.

Cuba
Toni pacati e nessun annuncio di riforme ieri a Cuba nel giorno del 57.mo anniversario dell’assalto fallito contro la caserma Moncada, capeggiato da Fidel Castro nel 1953, azione considerata l'inizio della rivoluzione. Tace Raul Castro, appare a sorpresa invece Fidel, che punta il dito sugli Stati Uniti per la recente rottura dei rapporti diplomatici tra Venezuela e Colombia. Il servizio è di Francesca Ambrogetti:RealAudioMP3

La cerimonia con la quale nella città di Santa Clara è stato celebrato l’inizio della rivoluzione ha deluso le aspettative. Molti a Cuba erano convinti che sarebbe stata l’occasione giusta per annunciare provvedimenti concreti sia nel campo economico che in quello politico e sociale. Una svolta che si attende da tempo. La premessa c’era: la recente apertura di un dialogo con la Chiesa, che ha portato alla liberazione dei prigionieri politici. A Santa Clara il tempo si è fermato di nuovo. Il discorso è stato pronunciato dal vicepresidente José Machado, un "immobilista" secondo gli oppositori. “Procederemo passo a passo - ha detto - al nostro ritmo e senza pressioni esterne”. Altro grande assente Ugo Chavez che all’ultimo momento ha sospeso il viaggio a Cuba per il timore, ha detto, di un attacco militare della Colombia con la quale da giovedì scorso si sono interrotti i rapporti diplomatici, istigato dagli Stati Uniti. Quanto a Fidel Castro, ha sorpreso ancora una volta i cubani, invece di apparire a Santa Clara dove era atteso, lo ha fatto ieri sera a L’Avana in una cerimonia militare. Prossimo appuntamento domenica: si riunisce il Parlamento, altra possibile occasione per l’atteso annuncio di riforme, oggetto probabilmente di contrasti all’interno del governo.

Marea Nera
La Bp dovrà “cambiare cultura” dopo la Marea Nera nel Golfo del Messico. Lo ha affermato il nuovo amministratore delegato del colosso petrolifero l’americano Bob Dudley, chiamato a sostituire Tony Hayward proprio in seguito alle polemiche legate alla gestione dell’emergenza ambientale. Il cambio al vertice avverrà entro ottobre. Ieri, la Casa Bianca aveva ribadito che la priorità è ripulire il mare e pagare i danni. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 209

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