Solidarietà dei presidenti degli episcopati latinoamericani alla Chiesa e al popolo
di Haiti
Nella cornice conclusiva della riunione annuale di coordinamento del Consiglio episcopale
latinoamericano (Celam) che si è conclusa sabato, i presidenti di 21 Conferenze episcopali
si sono riuniti con mons. Louis Kébreau, arcivescovo di Cap-Haitien e presidente del’Episcopato
haitiano. E’ stato fatto il punto degli aiuti rivolti al popolo e alla Chiesa dell’isola
e, soprattutto, per programmare i diversi progetti a sostegno della ricostruzione
del Paese, colpito poco più di sei mesi fa da un terremoto che ha provocato almeno
200mila morti. Per i presuli latinoamericani, così come per le autorità dello stesso
Celam, secondo quanto si legge in una dichiarazione finale, è arrivato “il momento
di agire per progettare il futuro immediato di questo popolo”. Passata l’emergenza,
nel corso della quale le Chiese di tutto il mondo e tanti governi e associazioni hanno
espresso grande solidarietà, è arrivata l’ora di intervenire. Le Chiese sorelle dell’America
Latina, che si sentono responsabili dirette di questo futuro insieme con tutti gli
haitiani, “con la speranza della comunione nella carità”, hanno deciso di assegnare
allo stesso Celam “il ruolo di interlocutore unico con l’episcopato di Haiti, e in
particolare con il suo presidente mons. Louis Kébreau”. Fra i compiti di questo coordinamento
i presuli elencano quattro priorità di importanza rilevante: lo scambio aggiornato
d’informazione con particolare riferimento all’aiuto umanitario; lo stabilimento di
iniziative che favoriscano e facilitino la formazione di agenti di pastorale; concessioni
di borse di studio per la formazione permanente dei sacerdoti haitiani così come per
i seminaristi, buona parte dei quali vivono e studiano tuttora in condizioni di estrema
precarietà; definire le priorità degli interventi più urgenti, tenendo conto della
necessità di destinare ricorse per la ricostruzione dei seminari, Chiese, centri pastorali
per la promozione umana (salute, famiglia, giovani) e formazione dei laici capaci
di servire il loro popolo e la loro Chiesa con un forte impegno sociale. Le Chiese
dell’America Latina, sotto il coordinamento ecclesiale del Celam, si sono impegnate
a prendere parte attiva nella “seconda tappa che ora affronta Haiti”, dopo il terribile
terremoto del 12 gennaio 2010. Si tratta di una tappa che deve servire per progettare
il futuro del popolo e della sua comunità ecclesiale oltre “i bisogni immediati per
gettare le basi di uno sviluppo autentico, integrale e sostenibile”, trasformando
possibilmente il dolore e la sofferenza di un’immane tragedia collettiva in una speranza
concreta di riscatto. I vescovi latinoamericani nella loro dichiarazione ancora una
volta rinnovano il loro dolore e la loro solidarietà alla chiesa haitiana per la perdita,
a causa del terremoto, dell’arcivescovo della capitale mons. Serge Miot, del suo vicario
generale mons. Charles Benoit e del cancelliere padre Chery e di numerosi sacerdoti,
religiose, religiosi e seminaristi oltre a decine di migliaia di laici cattolici.
(A cura di Luis Badilla)