2010-07-26 15:26:16

Maree nere: si moltiplicano i disastri petroliferi nel mondo


Tra due settimane la Bp cercherà di chiudere definitivamente la falla della piattaforma petrolifera del Golfo del Messico causa della marea nera, mentre la compagnia britannica annuncia altre 5 nuove perforazioni al largo della Libia, a soli 500 km dalla Sicilia. Intanto, un nuovo disastro ecologico in Cina, dopo le esplosioni di due oleodotti. Cautela dalle autorità cinesi, secondo cui l'operazione di pulizia sarà completata entro la settimana. Colpita dai disastri ambientali di questo tipo anche l'Africa. Linda Giannattasio:RealAudioMP3

Fuoriuscite di greggio, disastri ecologici senza precedenti. Dopo infruttuosi tentativi di salvataggio del Golfo del Messico tra due settimane una nuova operazione proverà a chiudere la falla. Intanto un nuovo disastro ecologico in Cina, dove 1.500 tonnellate di greggio si sono riversate nel Mar Giallo. Quali sono le responsabilità sul fronte delle operazioni di sicurezza messe in atto in queste strutture? Giovanni Mastino, della direzione nazionale dell’associazione ambientalista Amici della terra:

R. – Il problema è che le società petrolifere, in questo periodo, si trovano in una situazione abbastanza complessa, perché le risorse più facilmente estraibili sono in declino e devono andare a prendere il petrolio e trasportarlo in condizioni ambientali complesse e difficili, prima impensabili. Queste perforazioni in mare aperto avvengono su fondali che stanno ad una profondità di 1300, 1500, 2000 metri, e poi sotto il fondale altri 1000-1500 metri. Sono quindi condizioni abbastanza complesse, dove le misure di sicurezza dovrebbero essere molto più stringenti, dovrebbero prevenire incidenti del genere o perlomeno, anche quando c’è un incidente, prevenire le fuoriuscite.

D. - Però queste misure esistono...

R. – Spesso capita che queste misure vengano trascurate per velocizzare il lavoro e portare subito la produzione alla resa economica. Nel campo petrolifero – come in quasi tutti i campi produttivi – il tempo è denaro, il denaro comanda e quindi la sicurezza passa in secondo piano.

Il disastro cinese, intanto, appare sventato, almeno secondo le autorità cinesi. Ancora Mastino:

“Occorre dire che il contesto tecnologico cinese, dal punto di vista della sicurezza, è molto più lassista del mondo occidentale. L’incidente è stato molto grave, tant’è vero il fatto che loro, dopo pochi giorni, dicevano che tutto sarebbe tornato come prima”.

Non va dimenticato che ci sono zone del mondo, come l’Africa, dove questo tipo di disastri ambientali sono continui, all’ordine del giorno. Ancora il dott. Mastino:

“In Africa, in Nigeria, nel Golfo del Niger, dove c’è un’area petrolifera che va dall’entroterra fino al mare profondo, ci sono sversamenti petroliferi continui, sia di petrolio in terra ferma, sia di petrolio in mare, sia di gas. Il Delta del Niger è in una condizione di degrado pazzesca, però non ne parla nessuno.







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