2010-07-24 14:14:35

Uno studio italiano fa luce sulla subdola piaga delle "smart drugs", le "droghe furbe", reperibili soprattutto sul web


Sei nuove “smart drugs” (droghe furbe), sono state individuate dall’Osservatorio Fumo Alcool e Droga dell’Istituto superiore di sanità italiano, che ha pubblicato la seconda edizione di un volume dedicato a queste droghe. Vi ha collaborato il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, che sottolinea come per i giovani siano spesso considerate “una facile scorciatoia” per ottenere risultati più brillanti nello studio o nello sport. Ma cosa sono queste “droghe furbe” e perché vengono chiamate così? Debora Donnini lo ha chiesto a Simona Pichini, coordinatrice dell’indagine:RealAudioMP3

R. - Perché possono sfuggire alla legge e questo per vari motivi: perché non sono state registrate nelle tabelle delle sostanze stupefacenti proibite per legge o perché magari il principio attivo è in queste tabelle, ma non c’è invece la pianta e quindi la pianta si può comprare. Le “smart drugs” sono, infatti, o di origine vegetale o di origine sintetica: quelle di origine vegetale sono rappresentate da foglie secche, radici secche e vengono quasi tutte dal Sudamerica o dall’Africa e hanno all’interno principi psicoattivi. Quelle di origine sintetica sono modificazioni di composti già esistenti, ma hanno una vacanza di legge e quindi possono essere comprate legalmente sul web.

D. - Quali sono i rischi di queste sostanze?

R. - Il rischio è che queste droghe si consumino senza posologia e quindi si rischia una intossicazione. Alcune sono psicoattive, ma altre sono allucinogene e molte possono dare problemi al sistema cardiovascolare e quindi tachicardia, ipertensione. Il rischio più grave è quello di mischiarle insieme e di mischiarle con le droghe legali.

D. - Chi fa ricorso maggiormente a queste droghe e perché?

R. - Fanno ricorso sia i giovani che i giovani adulti, quelli che vogliono cioè provare nuove esperienze. Si tratta di un mercato di nicchia e che nulla ha a che fare con le droghe di abuso convenzionali. Si cerca magari lo “sballo” di una serata, oppure - ad esempio con il "tribulos terrestris" - si cerca di aumentare la massa muscolare: in ogni caso, c’è il tentativo di praticare in modo non naturale scorciatoie e raggiungere certi obiettivi. I rischi sono tutti descritti nel libro, chiaramente.

D. - Lei diceva che queste "droghe furbe" si possono reperire soprattutto sul web. Perché?

R. - Perché in questo modo si possono comprare e ricevere a casa in maniera anonima. Si tratta quindi di un mercato che ha delle scorciatoie. Questi siti web, naturalmente, non sono in Italia e nessuno in realtà sa dove sono, così come nessuno sa dove si trovino i magazzini che contengono questi prodotti. E’ certamente un mercato più facile e che si può tenere più nascosto rispetto ad uno “smart shop” che si trova sulla strada.







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