La crisi greca, lunedì la visita di funzionari europei per verificare il rispetto
dell'austerity
Lunedì prossimo, i funzionari dell’Unione Europea, del Fondo monetario internazionale
e della Banca centrale europea arriveranno ad Atene per verificare se il governo greco
abbia rispettato il piano di austerity e possa quindi beneficiare di altri
nove miliardi di euro di aiuti, dopo la prima tranche di risorse per 20 miliardi
già ottenuta. Ottimismo è stato espresso dal ministro delle Finanze ellenico, George
Papaconstantinou. Cosa possiamo attenderci a questo punto? Salvatore Sabatino
lo ha chiesto a Gianfranco Viesti, docente di Economia applicata presso l’Università
di Bari:
R. – Nell’immediato,
la speranza è che questi fondi internazionali aiutino il governo greco a stabilizzare
il suo debito. Il problema è che – come tutti i Paesi – la Grecia deve rinnovare i
titoli di Stato: quelli che scadono li deve rimborsare e venderne degli altri. Con
la crisi che c’è stata qualche settimana fa, con le fortissime tensioni sulla Grecia
e quindi con il conseguente aumento del tasso di interesse, questo mette molto in
difficoltà le finanze elleniche e i fondi internazionali servono proprio a stabilizzare
questa situazione. Quello che speriamo è che questa stabilizzazione del debito vada,
un po’ alla volta, a regime e che il timore nei confronti della sostenibilità della
Grecia si spenga. Questo serve anche a noi, poiché i timori poi si spostano da un
Paese all’altro. Rimane, però, un dubbio di fondo: cosa succederà in Grecia nei prossimi
due o tre anni? Questa è una "cura" molto energica e se l’economia non cresce, i problemi
di finanza pubblica si possono ripetere.
D. – Allargando un po’ la
prospettiva all’intera Europa, il Fondo monetario internazionale plaude ai risultati
degli "stress-test" sulle banche del Vecchio continente. Si può parlare, secondo lei,
di un passo verso il recupero della fiducia degli investitori?
R. –
La situazione delle banche è certamente uno dei grandi interrogativi. Abbiamo visto
che all’inizio della crisi alcuni istituti di credito – in particolare quelli americani,
ma anche nord europei – si sono trovati in bilancio dei titolo spazzatura, che non
si sapeva effettivamente quale valore potessero avere, perché erano fatti da parte
di altri titoli che a loro volta erano fatti da parte di altri titoli, e che tornavano
indietro, arrivavano fino a famosi mutui americani. La pulizia, e quindi lo stress-test,
significa andare a controllare a fondo nei bilanci delle banche che non ci siano posizioni
dubbie, incagliate o nascoste da qualche parte. La salute delle banche è molto importante,
perché la fiducia reciproca fra le istituzioni di credito consente a ciascuna banca
di prendere a prestito sul mercato interbancario, quotidianamente, quello che serve
e quindi consente un buon funzionamento complessivo del credito. Questo è molto importante,
proprio perché quando le banche sono più sicure di rifinanziarsi con questo sistema,
sono poi anche più pronte a finanziare l’economia, che è poi la cosa che ci interessa
di più.