2010-07-24 16:08:19

Crisi Colombia-Venezuela, i vescovi dei due Paesi: uniti per testimoniare la fraternità


Sale la tensione tra Venezuela e Colombia, in seguito alla decisione del presidente Chavez di rompere i rapporti diplomatici con Bogotà. Le forze armate di Caracas sono in stato d'allerta, dispiegate lungo i 2.200 chilometri di frontiera tra i due Paesi. Intanto, prendono la parola le Conferenze episcopali colombiana e venezuelana, mentre tutta la diplomazia dell’America Latina è impegnata per superare lo stallo. Il servizio di Francesca Ambrogetti:RealAudioMP3

Il capo dello Stato argentino, Kirchner, ha annunciato che si recherà nei prossimi giorni a Caracas e Bogotá per tentare di avvicinare le posizioni. Anche il presidente brasiliano, Lula da Silva, ha espresso la sua preoccupazione e si è dichiarato disposto a mediare. Un appello alla concordia è giunto dalle autorità della Chiesa dei due Paesi coinvolti nella crisi. Il presidente della Conferenza episcopale colombiana, mons. Rubén Salazar Gómez, ha auspicato che si possano riallacciare rapporti fraterni: “Il Venezuela e la Colombia meritano di vivere in pace”, ha detto. “La situazione è preoccupante, ma le Chiese dei nostri due Paesi possono lavorare insieme per dare una testimonianza di fraternità”, ha affermato, dal canto suo, mons. Ubaldo Ramón Santana Sequera, presidente della Conferenza episcopale venezuelana. Prudente silenzio di Juan Manuel Santos, il presidente eletto della Colombia, che a Panama – seconda tappa del suo viaggio in America Latina – ha detto che non intende parlare della crisi fino al suo insediamento, il 7 agosto. Una data alla quale molti guardano con speranza.







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