2010-07-23 14:29:54

Vienna: leader religiosi chiedono l’accesso universale alle cure dei malati di Aids


Un accorato appello a garantire l’accesso universale alle cure per le persone affette da Hiv, arriva da parte dei leader di varie religioni riuniti a Vienna per la Conferenza mondiale sull’Aids che si chiude oggi. In occasione della conferenza “Aids 2010”, infatti, riporta L’Osservatore Romano, si sono ritrovati nella capitale austriaca esponenti cristiani, ebrei, musulmani, indù, buddisti e sikh provenienti da 185 Paesi, che hanno avuto la possibilità di confrontarsi sul tema “Rights here, rights now” individuando nell’accesso alle cure il migliore strumento di prevenzione e contrasto alla diffusione del contagio. Secondo i dati, infatti, oggi nel mondo le persone infettate sono 33 milioni, ma solo il 40% di esse ha effettivamente la possibilità di curarsi. L’obiettivo, invece, è giungere a un accesso universale, che non discrimini più nessuno in base alla sua natura razziale, di condizioni socioeconomiche o di orientamento sessuale. È una “questione fondamentale di giustizia”, afferma il World Council of Churches (Wcc), che già cinque anni fa a Gleneagles, in Scozia, era riuscito a ottenere l’impegno dei Paesi del G8 a raggiungere l’obiettivo dell’accesso universale entro il 2010 e oggi disatteso. La questione è stata ribadita anche nella riunione organizzata nel marzo scorso nei Paesi Bassi dall’Ecumenical Advocacy Alliance (Eaa), la rete ecumenica che riunisce le comunità religiose e le organizzazioni che lottano contro la fame nel mondo e le malattie. A tale proposito, il presidente del board of directors dell’Eaa, Richard Fee, ha detto: “L’impegno all’azione delle comunità religiose chiama a una più forte e maggiore visibilità nelle strategie di contrasto alla pandemia”. Uno studio pubblicato nel 2007 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha esaltato il ruolo delle comunità e delle organizzazioni religiose e la collaborazione con le agenzie sanitarie pubbliche dei vari Paesi. Nel 1996, infine, il Wcc ha pubblicato il documento “Hiv/Aids: la risposta delle comunità religiose”, in cui si denuncia la discriminazione nei confronti dei sieropositivi e si cita, tra l’altro, la mancanza di un’educazione efficace che possa portare a un cambiamento di mentalità che ponga al centro dell’attenzione la persona e i suoi diritti. (R.B.)







All the contents on this site are copyrighted ©.