2010-07-23 14:32:24

Congo: nel Nord Kivu migliaia di persone continuano a fuggire per insicureza e minacce


Sono arrivate persino a bussare alle porte di alcune delle parrocchie di Beni (uno dei principali centri abitati del Nord Kivu, ad est della Repubblica Democratica del Congo), per chiedere aiuto, intere famiglie di sfollati in fuga dai combattimenti e dall’insicurezza che prevale da alcune settimane in quella area della provincia congolese. “Migliaia di persone si trovano sull’asse settentrionale Beni-Eningiti, presso famiglie d'accoglienza o abbandonate alla loro sorte, ma ce ne sono moltissime anche qui in città” ha detto all'agenzia Misna un sacerdote locale congolese, che preferisce mantenere l’anonimato. Secondo le ultime stime in circolazione, sulle quali concordano sia fonti Onu che della società civile congolese, sarebbero circa 70.000 le persone fuggite negli ultimi giorni dagli scontri. La sicurezza nella zona è peggiorata da quando le forze armate regolari (Fardc) sono state inviate a combattere contro ribelli dei gruppi ugandesi (ma che contano molti congolesi) Adf-Nalu, attivi da anni nel Nord Kivu, nell’ambito dell’operazione ribattezzata “Ruwenzori”. “Ma le Adf non sono l’unico problema: da qualche tempo siamo minacciati da un nuovo gruppo di insorti, presunti coltivatori che protestano contro l’inserimento dei loro campi al patrimonio dei parchi nazionali. Hanno già reclutato di forza alcuni giovani, e stanno minacciando di rapire i nostri operatori sanitari per portarli nella foresta” ha detto la fonte religiosa. Ad alimentare le tensioni e le connivenze tra trafficanti e ribelli nella regione sarebbero soprattutto gli interessi nel commercio del legname. (R.P.)







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