Mongolia: cresce la speranza della comunità cattolica
Le speranze, la gioia, l’ottimismo della piccola comunità cattolica in Mongolia crescono:
in particolare, grazie a un gruppo di Missionari della Consolata (religiosi e religiose)
ha preso vita una comunità nella cittadina di Arvaiheer, capoluogo della regione di
Uvurhangai, nella zona meridionale della Mongolia. Il giorno di Pentecoste, il 23
maggio scorso, è stato “un giorno di festa tutta speciale per la missione di Arvaiheer”,
racconta padre Daniele Giolitti. Sei donne mongole hanno infatti ricevuto il battesimo.
“Dal nostro arrivo in Mongolia nel 2003, sono questi i primi frutti visibili della
nostra presenza di evangelizzazione in questo Paese. Desideriamo ringraziare il Signore
– prosegue il missionario – per queste scelte di vita sulle quali si costruisce la
comunità cristiana". Dal 19 settembre 2006 un piccolo gruppo di missionarie e missionari
della Consolata risiede permanentemente ad Arvaiheer. Il cammino per ottenere il necessario
riconoscimento legale in una regione dove la Chiesa non era presente, è cominciato
formalmente nell’estate del 2005. All’inizio del 2007 il governo locale ha dato il
permesso per svolgere liberamente attività religiose nella regione di Uvurkhangai.
E’ nata così la nuova missione che inizia a portare i primi frutti. La Chiesa cattolica
in Mongolia - riferisce l'agenzia Fides - ha un vescovo e tre parrocchie con quasi
200 battezzati mongoli, un consistente numero di catecumeni, numerosi gruppi e opere
di apostolato, strutture pastorali assai frequentate e molto attive, come asili, un
collegio politecnico, centri per i bambini di strada, un istituto per disabili, una
casa per ragazze madri. L’opera missionaria, iniziata solo 10 anni fa, è portata avanti
da 50 tra missionari e religiosi. (R.P.)