2010-07-22 14:25:26

Kyrgyzstan: per Msf l'accesso alle cure mediche è ancora un problema


Cinque settimane dopo i violenti scontri nel sud del Kyrgyzstan e nonostante un apparente ritorno alla normalità, medici, psicologi e infermieri di Medici senza frontiere (Msf) continuano ogni giorno a far fronte a nuovi casi di violenza. “Ogni giorno, nelle nostre cliniche mobili e nelle strutture sanitarie con cui collaboriamo - dichiara Andrei Slavuckij, responsabile dei progetti di Msf in Kyrgyzstan -, il nostro personale medico assiste pazienti che hanno recentemente subito violenze o che mostrano addirittura segni di tortura. Molte persone, soprattutto della comunità uzbeca di Osh, affermano di non volersi rivolgere a strutture mediche pubbliche per paura di essere arrestate”. In un “clima di paura e sfiducia tra le comunità uzbeka e kyrgyza”, si legge nella nota dell’organizzazione ripresa dall'agenzia Sir, “l’accesso alle cure mediche è ancora un problema, a causa della presenza delle forze armate nei dintorni di alcune strutture mediche di Osh” e “la paura di non ricevere un’assistenza adeguata impedisce a molte persone, che necessiterebbero di cure mediche urgenti, di rivolgersi alle strutture”. Dall’inizio dell’attuale crisi, Msf ha effettuato più di 1.400 visite mediche attraverso il personale delle cliniche mobili all’interno e nei dintorni di Osh e Jalal-Abad. (R.P.)







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