2010-07-22 14:25:08

Haiti: il Fmi cancella il debito. Il sindaco di Port-au-Prince: ricostruzione disordinata


A circa sei mesi dal terremoto del 12 gennaio, il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) ha cancellato il debito di Haiti, equivalente a 209 milioni di euro. Il peso del debito internazionale schiacciava il già povero Paese caraibico da anni e il suo annullamento era chiesto a gran voce da società civile e organizzazioni umanitarie. Nello stesso tempo, l’Fmi ha concesso un altro prestito, a quanto pare agevolato, per aiutare la ricostruzione. Nella capitale Port-au-Prince e nelle zone limitrofe distrutte dal sisma, - riferisce l'agenzia Misna - si moltiplicano intanto le critiche sulla gestione del dopo-emergenza. In un’intervista ad ‘Alterpresse’, Jean-Yves Json, sindaco di Port-au-Prince, lamenta la mancanza di comunicazione e di organizzazione tra il potere centrale e le collettività locali, nonché una generale assenza di coordinamento tra entità territoriali, governo e grandi organizzazioni non governative. “Dal giorno del terremoto, ho incontrato il presidente René Préval solo due volte e il comune di Port-au-Prince non è stato coinvolto in alcuna delle iniziative in atto per la ricostruzione, nonostante le nostre richieste di essere integrati. Per quanto riguarda le Ong – sostiene Jason – un centinaio lavorano qui ma sono sempre reticenti nel dare informazioni sulle loro azioni e nel farsi accompagnare dal Comune. Riusciamo a collaborare in maniera sostenuta con una ventina di esse” ha precisato il sindaco. Sotto le piogge caratteristiche della stagione estiva centinaia di migliaia di persone sopravvivono in condizioni precarie sotto tende offerte da alcuni Paesi amici o ripari di fortuna in mezzo alla città. Quello dell’alloggio per i terremotati è un problema molto serio che finora non ha trovato soluzioni. “Riceviamo quotidianamente decine di organizzazioni interessate a fornire alloggi, ma alcune sono solo in cerca di una firma per poter chiedere fondi – ha detto ancora nell’intervista il sindaco della capitale -. Ho firmato un protocollo con una Ong, ‘Village du monde’, il denaro è disponibile, ma abbiamo un problema catastale: i terreni appartengono già allo Stato, o sono da comprare per metterli a disposizione delle collettività? E siamo ancora in attesa di chiarimenti sulla dichiarazione di utilità pubblica di un perimetro del centro da parte del governo, senza che il Comune sia stato consultato”. (R.P.)







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