Bicentenario del Cile: il cardinale Errázuriz avanza una proposta di indulto
Ricordando che le celebrazioni del Bicentenario devono essere “anche un’occasione
per pensare agli altri”, l’arcivescovo di Santiago di Cile, cardinale Francisco Javier
Errázuriz, ha annunciato che la Chiesa cilena formalizzerà nei prossimi giorni la
proposta, allo studio da diversi mesi, di chiedere alle autorità del Paese sudamericano
un indulto. Il porporato ha rilevato che la Chiesa non smetterà mai di puntare costantemente
la sua attenzione e sollecitudine pastorale “in favore della vita, dei più poveri
ed emarginati, di chi soffre” a causa di diverse situazioni. “Lo facciamo sia per
motivi umani, sia per motivi evangelici”, ha osservato l’arcivescovo della capitale
cilena, bollando, poi, come “preoccupante” l’attuale situazione delle carceri cilene.
Fra le persone che potrebbero beneficiare di un possibile indulto, ce ne sono alcune
che scontano condanne per violazione dei diritti umani o atti di terrorismo: in questo
caso l’indulto toccherebbe una dimensione politica legata agli anni passati, quando
il Cile era retto da un governo militare. Ciò spiega perché da due mesi a questa parte,
quando si è cominciato a parlare d’indulto, si sia aperto un dibattito politico molto
forte. La Chiesa cilena, senza entrare nel merito, ha voluto rinnovare in questi giorni
con le dichiarazioni di alcuni vescovi, la sua vera e autentica intenzione, esclusivamente
umanitaria e pastorale. “In questo momento nel Paese si celebra una grande festa -
ha evidenziato il cardinale cileno Francisco Javier Errázuriz - chiedere l’alleviamento
di alcune situazioni ci sembra la cosa più normale del mondo. Continueremo sempre
a occuparci della persona umana, in particolare degli emarginati, dei poveri e dei
maltrattati. Non possiamo dimenticare che già nell’Antico Testamento si parla dell’indulto”
e ciò deve ricordare a tutti, ha proseguito il porporato, “che l’amore verso Dio va
unito all’amore verso il prossimo”. Sul tema dell’aumento della povertà nel Paese,
che viene segnalata in diversi studi pubblicati in questi giorni, l’arcivescovo di
Santiago del Cile ha precisato di ritenere la situazione “triste e preoccupante” e
ha rinnovato il suo appello e quello di tutta la Chiesa, alle autorità, agli imprenditori
e ai leader sociali, “affinché si accrescano gli sforzi in favore di queste persone.
Si tratta di un flagello che dobbiamo combattere tutti”, ha concluso. (A cura di
Luis Badilla)