2010-07-15 15:40:57

Vescovi del Giappone: il Paese riconosca le colpe per la guerra in Corea


In vista delle tradizionali celebrazioni commemorative dei bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki, il prossimo agosto, mons. Leo Jun Ikenaga, presidente della Conferenza episcopale giapponese, invita i connazionali a riflettere con onestà su tutte le colpe del passato coloniale del Giappone. La ricorrenza, infatti, coincide quest’anno con il primo centenario dell’occupazione giapponese della Corea nel 1910. A un secolo esatto da quell’evento “è essenziale rivedere tutta la storia del colonialismo giapponese, comprese le responsabilità della Chiesa cattolica in Giappone e chiedersi cosa è successo e il male che ha arrecato agli altri”, scrive il vescovo di Osaka in un messaggio che riprende l’ ”Appello per la pace” pubblicato dai vescovi nipponici nel 2005 per il 60° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale. “Riconoscere con coraggio i nostri peccati dinnanzi a Dio e cercare il Suo perdono – sottolinea il testo ripreso dall’agenzia Ucan - non è un atto di auto-umiliazione, ma piuttosto un modo per diventare autenticamente umani come ci richiede Cristo”. Mons. Ikenaga elogia quindi le numerose iniziative promosse in questi ultimi tempi per il disarmo nucleare: “Quest’anno – scrive - le voci che chiedono la pace in Giappone e nel mondo sono diventate un urlo”. Egli ricorda in particolare il recente pellegrinaggio della pace promosso dall’arcivescovo di Nagasaki Joseph Mitsuaki Takami della “Madonna bombardata”, l’ormai famosa statua danneggiata all’interno della cattedrale di Urakami durante il bombardamento del 9 agosto del 1945. Il messaggio conclude quindi con un invito a guardare al futuro: “Abbiamo tutti una responsabilità per il futuro e il nostro primo dovere è di ascoltare il grido delle vittime”. (L.Z.)








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