Turchia: attesa per conoscere la verità sull’assassinio di mons. Padovese
In Turchia è ancora avvolta dal silenzio la tragica morte di mons. Luigi Padovese,
ucciso lo scorso 3 giugno dal suo autista Murat Altun a Iskenderun. E’ quanto sottolinea
all'agenzia Sir mons. Ruggero Franceschini, arcivescovo di Smirne. “Da fonti locali
– afferma mons. Franceschini - ho saputo che Murat Altun è stato ricoverato ad Adana,
per questa ‘pretesa’ malattia mentale; si prospetta una facile guarigione in quanto
non sarebbe stato riscontrato nulla di grave”. Mons. Franceschini, che ha assunto
per mandato della Santa Sede anche la responsabilità del vicariato apostolico di Anatolia,
si sofferma poi sulla situazione della Chiesa. “Dopo le prime burrasche - sottolinea
il presule - ho trovato una Chiesa forte, non ho visto animosità; il perdono è stato
concesso senza problemi. Sappiamo che la Chiesa per andare avanti in questi luoghi
dovrà soffrire ancora, ma nessuno ha avuto l'idea, dopo lo scoraggiamento iniziale,
di lasciare, di partire. Oggi più che mai – afferma l’arcivescovo di Smirne - sono
desiderosi di restare e di dare una mano”. Sulle varie ipotesi formulate sulla morte
di mons. Padovese, il presule non ha dubbi: “Mi dispiace che la gente sia imbottita
di falsità. Mi dispiacerebbe che per mons. Padovese, persona limpida, prevalesse il
motivo passionale, assolutamente da escludere anche per le prove scientifiche. Sarebbe
piuttosto utile indagare perché si usano spesso persone labili, che da sole non sarebbero
capaci di gesti come questo. Di concreto c'è che aspettiamo di conoscere la verità
su questa morte. Mi fa soffrire questa attesa nel silenzio". (A.L.)