2010-07-14 14:45:41

São Tomé e Príncipe: le preoccupazioni dei vescovi delle Chiese lusofone


Riuniti in São Tomé e Príncipe per il loro IX Incontro, i rappresentanti delle Conferenze episcopali delle Chiese lusofone, hanno cercato di analizzare i principali problemi legati alla povertà e all'esclusione sociale dei Paesi da loro rappresentati. I vescovi presenti hanno inteso denunciare anzitutto "l'appropriazione indebita di beni comuni da parte di oligarchie di potere politico ed economico che, senza alcuno scrupolo, si arricchiscono a danno delle persone più povere". A tale aspetto si legano "nuove e sofisticate forme di corruzione che, al di là dell'importante aspetto etico, determinano materialmente gravissime conseguenze nelle amministrazioni pubbliche, dalle quali, invece, sarebbe dovuta e legittima la difesa dei cittadini". La denuncia dei vescovi - riferisce l'agenzia Sir - è completata dalla "condanna sociale che meritano i fenomeni fortemente diffusi della commercializzazione della droga, del traffico di persone, ed infine, da una generale mancanza di rispetto per la vita". Quali proposte attuative, i rappresentanti delle Chiese lusofone ritengono che sia "prioritario investire maggiormente nel cambiamento strutturale, soprattutto mediante la preparazione tecnica ed etica di nuovi quadri amministrativi, e verso un'istruzione che aiuti individui e comunità a trasformare la mentalità abituale e assistenziale di meri destinatari di politiche sociali e sovvenzioni statali". Il comunicato finale dell'incontro chiede espressamente "ai dirigenti dell'Ue che rispettino la promessa di rendere disponibile lo 0,7% dei redditi nazionali come pubblico aiuto allo sviluppo". Inoltre, approfittando del fatto che molti Paesi lusofoni si trovano a celebrare il 35° anniversario della loro indipendenza, i vescovi hanno altresì sottolineato l'importanza di "una partecipazione più attiva e responsabile di tutti i cattolici, in vista della costruzione di un società più giusta e fraterna". "È auspicabile promuovere una puntuale monitorizzazione delle politiche di bilancio dei diversi governi locali, mediante l'adeguata formazione di tecnici che collaborino con le organizzazioni internazionali finanziatrici, in modo da garantire che le somme riservate allo sviluppo sociale siano effettivamente utilizzate per i fini indicati a bilancio" - conclude il documento. (R.P.)







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