2010-07-14 14:44:11

Brasile. L'attenzione ai rifugiati e ai migranti più vulnerabili: donne, bambini e anziani


Si è aperto ieri a Brasilia il 6° Incontro nazionale delle Reti di Protezione, promosso dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Acnur) e dall'Istituto di Migrazione e diritti umani. L'incontro, che si concluderà domani, riunisce diverse istituzioni della società civile coinvolte nell’accoglienza e nell’assistenza a migranti e rifugiati in Brasile. Anche il Comitato nazionale per i rifugiati (Conare) partecipa all'Incontro il cui tema è: “L'attenzione ai rifugiati e ai migranti in casi di vulnerabilità: donne, bambini e anziani”. Dalla nota che la Conferenza episcopale del Brasile (Cnbb) ha inviato all’agenzia Fides, si apprende che la cerimonia di apertura ha visto la presenza del rappresentante dell’Acnur in Brasile, Andres Ramirez, e del presidente del Consiglio nazionale per l'Immigrazione, Paulo Sérgio Almeida. I relatori hanno affrontato i problemi dell’integrazione dei rifugiati in Brasile e la politica nazionale sull'immigrazione. Per Andres Ramirez è importante che le politiche di protezione siano, in qualche modo, di inclusione: “Purtroppo in molte situazioni i gruppi più vulnerabili come donne, bambini e anziani, sono emarginati o dimenticati dagli agenti della protezione. Dobbiamo garantire, anche con azioni molto determinate, che essi possano esprimere le loro necessità e le principali difficoltà”. Secondo la responsabile del Settore di pastorale della mobilità umana della Cnbb, nonché direttrice dell'Istituto di migrazioni e diritti umani, suor Rosita Milesi, il fatto di riunire organizzazioni provenienti da diverse regioni del Paese consente di migliorare le condizioni di lavoro degli operatori della rete di protezione, e consente lo scambio di esperienze a favore della popolazione dei rifugiati. “Il Brasile è disponibile, sempre di più, a ricevere i rifugiati e fornire loro una nuova patria, una nuova casa. Le istituzioni della società civile che formano le reti di protezione e integrazione nel Paese, sentono la necessità di una maggiore formazione dei loro operatori e collaboratori in questa azione umanitaria” ha affermato suor Rosita. (R.P.)







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