2010-07-12 14:32:58

Uruguay: cordoglio degli operatori pastorali dopo la morte di 12 detenuti in un incendio


Lo scorso 8 luglio, alle prime ore dell’alba, in località Rocha, distante 200 chilometri dalla capitale dell’Uruguay, Asunciòn, in un incendio di un Centro penitenziario, sono morti 12 reclusi e altri 8 sono rimasti gravemente ustionati e intossicati. Su questa triste vicenda, che ha provocato nel Paese sudamericano un grande dolore, l’Ufficio di pastorale penitenziaria della Conferenza episcopale ha espresso “una profonda e sentita solidarietà a tutti i parenti delle vittime”. Gli operatori pastorali nelle carceri del Paese dichiarano inoltre di “voler rinnovare, in un’ora triste come questa, il proprio impegno in favore della protezione di ogni vita umana, denunciando tutte le volte che sia necessario le ingiustizie” e le condotte “che favoriscono la cultura della morte”. L’Ufficio di pastorale penitenziaria ricorda il proprio impegno in favore della “difesa della dignità degli esseri umani, in particolare degli incarcerati”, persone sottoposte a condizioni di vita difficili e senza gli strumenti adeguati per un’efficace difesa dei loro diritti. “Il fuoco che ha bruciate vive 12 persone” – prosegue il comunicato - appare una disgrazia ancora più atroce “poiché le vittime, private della loro libertà, non hanno avuto nessuna possibilità di sfuggire o trovare scampo alla morte”. Gli operatori della pastorale carceraria uruguayana sentono il bisogno di chiedere “perdono per quanto è accaduto” e per negligenze che possono essere alla base di questa tragedia e, a conclusione, il comunicato rinnova la promessa di “continuare sempre a stare accanto alle persone incarcerate senza smettere mai di lottare affinché le autorità del Paese e del sistema penitenziario nazionale adottino tutte le misure tese a garantire il rispetto e la dignità delle persone”. Intanto le autorità hanno dichiarato ieri di aver intensificato le indagini per capire quanto è successo e soprattutto, oltre ad individuare le cause della tragedia, determinare se i soccorsi sono stati tempestivi e, se in particolare, c’era un piano di fuga per la popolazione carceraria in caso di incendio. Le autorità cercano di dare una prima risposta convincente all’opinione pubblica che non sembra disposta a far passare la vicenda come una semplice e ineluttabile tragedia. (L.B.)







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