Sinodo anglicano di York: lontano l’accordo sulla nomina di donne vescovo
Il vescovo di York, John Sentamu, ha invitato i partecipanti al Sinodo generale della
Chiesa d’Inghilterra a moderare i commenti sulla mancata nomina del decano di St Albans
di Jeffry John - religioso pubblicamente omosessuale - alla carica di vescovo di Southwark.
Nel suo intervento sabato scorso, davanti ai rappresentanti delle tre Camere, Sentamu
– riferisce L’Osservatore Romano - ha inoltre riconfermato la sua grande stima all’arcivescovo
di Canterbury, Rowan Williams, primate della Comunità anglicana definendolo un "caro
amico" e un "collega degno di fede", aggiungendo che "questo è il momento per interrompere
le illazioni che indicano Williams come l'ispiratore della bocciatura nei confronti
della candidatura di Jeffrey John alla carica episcopale.” Sentamu ha tuttavia precisato
che la decisione sulla bocciatura della candidatura del religioso è stata presa dalla
Crown Nomination Commission (Cnc) e che il reverendo Williams non ha mai espresso
alcuna opinione che potesse influenzare l’Inghilterra. I partecipanti al Sinodo generale
di York stanno esaminando quanto Rowan Williams e Sentamu hanno proposto per superare
le divisioni sulle future nomine di donne vescovo e dare la possibilità ai gruppi
di credenti anglicani fedeli alla tradizione religiosa di rimanere nella Chiesa d’Inghilterra.
Salvaguardando la piena autorità episcopale delle donne vescovo, i due leader religiosi
chiedono che esse si astengano volontariamente dall’esercitare alcuni dei loro incarichi
nelle parrocchie dove la maggioranza dei membri è contraria alla loro nomina per motivi
di attaccamento alla tradizione. La proposta di compromesso avanzata dai due presuli
ha finora raccolto commenti molto critici sia da parte dei credenti che si dichiarano
devoti alla tradizione religiosa, sia da parte di quelli che si definiscono progressisti
e vorrebbero che la Chiesa d’Inghilterra si adeguasse alle regole già in vigore tra
gli anglicani degli Stati Uniti, del Canada e dell’Australia, dove l’accesso alla
carica vescovile è consentito sia alle donne che agli omosessuali di entrambi i sessi.
Steve Jekins, portavoce della “Chiesa di Inghilterra” ridimensiona all’agenzia Sir
i titoli di alcuni giornali britannici che riguardo i lavori del Sinodo anglicano
hanno parlato di “sconfitta umiliante di Williams”. Jekins sostiene che “la legislazione
preparata dal Comitato di revisione prevede un Codice di comportamento speciale per
i vescovi diocesani che tenga conto delle parrocchie contrarie.” Secondo il portavoce
potrebbe essere ancora possibile che a queste parrocchie spetti un vescovo uomo, ma
la decisione sarà del vescovo diocesano. Se fosse passato l’emendamento dei vescovi
di Canterbury, Williams e di York, Sentamu, sarebbe stata la Chiesa stessa a decidere
per un vescovo uomo in queste parrocchie. Una scelta che dal punto di vista della
legislazione ecclesiastica avrebbe soddisfatto i dissenzienti che ora dovranno attendere
che venga definito il Codice al quale dovranno attenersi i vescovi diocesani. (E.C.)