2010-07-12 14:33:20

Colombia: mons. Salazar Gómez, neo arcivescovo di Bogotà, conclude la Plenaria episcopale


Con una concelebrazione eucaristica nella cattedrale di Bogotà, i vescovi della Colombia hanno concluso ieri la loro Assemblea plenaria. Il presidente dell’episcopato, mons. Rubén Salazar Gómez, nominato pochi giorni fa nuovo arcivescovo della capitale, nella sua omelia, per primo ha voluto ringraziare il cardinale Pedro Rubiano Sáenz, che per oltre 15 anni ha guidato la principale diocesi del Paese e ora “si ritira a meritato riposo”, dopo “aver dato alla Chiesa colombiana e al Paese un contributo inestimabile e impossibile da dimenticare”. Citando alcune riflessioni dei vescovi durante la Plenaria, mons. Salazar Gómez ha parlato ampiamente sul significato delle celebrazioni del Bicentenario dell’indipendenza percorrendo le diverse e più importanti tappe di questo due secoli e quindi il contributo della Chiesa cattolica. Secondo il presule l’elenco di questi doni che la Chiesa ha saputo donare al popolo è lungo ma, nella sostanza, può essere riassunto in poche parole: pace, giustizia, dialogo e salvezza. E ciò che la “Chiesa fa oggi, ma che faceva anche ieri”, ha ricordato il presidente dell’episcopato, sottolineando che il modello è Cristo, le cui verità non hanno tempo. “Nel corso delle celebrazioni dal 2010 al 2019 sarà ricordato” questo contributo della Chiesa, dal giorno dell’indipendenza due secoli fa, ma anche prima, “con il solo proposito di progettare un futuro fedele alle radici cristiane della nazione”. In quest’ora, ha sottolineato l’arcivescovo Gomez, “possiamo alzare i nostri occhi verso l’Altissimo per ringraziarlo giacché ci ha concesso un cammino pieno di frutti, ma al tempo stesso chiedere ancora il suo aiuto per il sentiero che dobbiamo percorrere nel futuro; consapevoli che dobbiamo agire insieme, assistiti dalla sua luce e dalla sua forza”. Per il presule, l’unità del Paese è oggi una priorità centrale: tutti i colombiani devono agire, ha detto, “senza distinzioni etniche e culturali oppure politiche; devono saper lasciare da parte ciò che causa divisione, per cercare insieme la giustizia, la fratellanza e la solidarietà, basi imprescindibili di una vera pace, stabile e duratura”. (L.B.)







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