2010-07-10 11:53:19

Il commento di padre Bruno Secondin al Vangelo della Domenica


In questa 15.ma Domenica del Tempo Ordinario la Liturgia ci presenta il passo del Vangelo in cui un dottore della Legge chiede a Gesù cosa debba fare per ereditare la vita eterna. Il Signore gli espone una parabola sull’amore di Dio e del prossimo. Un uomo giace per strada, aggredito dai briganti. Un sacerdote e un levita lo incontrano, ma passano oltre. Gesù prosegue:

“Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui”.


Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del padre carmelitano Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:RealAudioMP3  
Una cascata di verbi, espressi come al rallentatore, per descrivere la sofferenza del malcapitato e poi la compassione del samaritano. Per il primo: “Cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto”. Per il secondo: “Vide e ne ebbe compassione, gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo, si prese cura di lui...”. Secchi invece, come schiocco di frusta, i due verbi per dire l‘indifferenza del sacerdote e del levita: “Vide, passò oltre”. Ecco come trovare il proprio prossimo: riconoscendo la sua sofferenza in dettaglio, perché è una persona che soffre e non semplicemente un “malcapitato”; o attivando gesti di compassione pieni di tenerezza non affrettata né infastidita. Al di là di ogni appartenenza e apparenza. La discussione sul “prossimo” fra i rabbini era un classico tema. Gesù rovescia i termini: A chi tu puoi mostrarti “prossimo”? Sei prossimo quando sai riconoscere la sofferenza in dettaglio e ti avvicini con l’amore ricco di premure. Non è un problema teorico da discutere, ma di rapporti da vivere, di sofferenza abbracciata con solidarietà.







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