2010-07-09 14:56:31

Attentato kamikaze in Pakistan: oltre 50 morti


Nuovo attentato nel nordest del Pakistan. Un kamikaze si è fatto esplodere di fronte ad un ufficio pubblico, dove erano in distribuzione sedie a rotelle per portatori di handicap, causando almeno 55 morti. Il terribile attentato è avvenuto nella zona tribale di Mohmand, non lontano dalla frontiera con l’Afghanistan. L’area è una roccaforte dei talebani e più volte è stata teatro di attacchi terroristici. Per un’analisi sulla situazione nel Paese, Salvatore Sabatino ha sentito Elisa Giunchi, docente di Storia ed Istituzioni dei Paesi Islamici presso l’Università Statale di Milano:RealAudioMP3  
R. – La situazione nel Paese è esplosiva anche perché si ha l’impressione che gli attentati e il dilagare delle violenze si stiano estendendo verso Peshawar. Alcuni attentati, poi, negli ultimi anni si sono verificati anche nella capitale e, cosa in un certo senso ancora più preoccupante, nel Punjab, che è il cuore economico del Paese. Se poi si pensa che questa situazione esplosiva, in cui si sommano gruppi molto diversi che hanno obiettivi molto diversi - gente diversa, collegamenti con al Qaeda che vanno ad alimentare la situazione in Afghanistan - il quadro è estremamente grave …

D. – Il governo pakistano ha promesso in settimana una conferenza nazionale per migliorare la lotta antiterrorismo in tutto il Paese. Si riuscirà, secondo lei, a raggiungere qualche risultato nonostante la frammentazione?

R. – Non credo. Sicuramente nel periodo di presidenza Zardari e, ancora prima, negli ultimi anni del presidente Musharraf, c’erano stati alcuni segnali positivi. Soprattutto un maggiore impegno militare nelle aree tribali. Tuttavia si ha l’impressione che non ci si renda pienamente conto ai vertici pakistani – civili e militari – della gravità della situazione e che, soprattutto, continuino ad esserci delle connivenze in alcuni settori dell’esercito, dell’intelligence, in Pakistan, con la militanza. E, probabilmente, l’unica soluzione sarebbe quella di iniziare, da parte della comunità internazionale, a leggere il conflitto per poterlo risolvere alla luce di una prospettiva regionale.

D. – Che valore ha, oggi, il Pakistan negli equilibri geopolitici dell’intera area?

R. – Sicuramente, una posizione centrale. In parte perché è potenza nucleare in un’area che è la più nuclearizzata nel mondo; in parte per il mai sopito conflitto con la vicina India e il tentativo – da parte pakistana – di arrestare l’avanzata regionale ed extra-regionale dell’India, che è iniziata già alla fine degli anni Novanta; in parte anche per la situazione difficile con la Cina, nel senso che la Cina con l’India ha anche dei dissidi confinari che non sono mai stati risolti. Poi, naturalmente, il rapporto con l’Iran, con l’Afghanistan … Quindi, è una situazione veramente molto, molto complessa …







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