2010-07-09 14:30:16

Aperto in Messico l'Incontro continentale americano di Azione Cattolica


“Vita, pane, pace, libertà. Laici di Azione Cattolica nella città per un mondo più umano” è il tema del VI Incontro continentale americano di Azione Cattolica, iniziato ieri a Città del Messico. Tra gli obiettivi, il confronto sulle esperienze maturate nei Paesi americani, con un occhio attento al mondo giovanile. Davide Dionisi ha chiesto a mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e assistente generale dell’Azione Cattolica italiana e del Fiac (Forum internazionale di Azione Cattolica), quali sono gli strumenti che i laici di Ac intendono utilizzare per portare a termine questa importante missione?RealAudioMP3  
R. - Il suo strumento principale, che non è uno strumento ma una scelta di vita, è la collaborazione con la comunità cristiana, con la sua gerarchia e con tutta la realtà concreta della vita del luogo. Il secondo è il modello tipico del laico che interviene nel mondo e quindi si fa una lettura seria della realtà da un punto di vista che è quello della centralità della persona umana e dell’annuncio del Vangelo e che, dopo questa lettura, interviene - aiutati dai documenti della Chiesa, aiutati dall’ispirazione del Vangelo - ad offrire spunti di riflessione anzitutto, ma anche attività concrete ed impegni precisi dei laici sia all’interno della Chiesa che - ed è quello che in realtà interessa di più all’Azione Cattolica - nelle realtà sociali.

D. - Si parte dal Documento di Aparecida per questo nuovo piano di umanizzazione del mondo. Quali sono i passi che intendete valorizzare del contributo del Celam?

R. - Noi intendiamo prendere soprattutto quattro parole, che sono “la vita”, “il pane”, “la pace” e “la libertà”. Si tratta di entrare in un mondo che è in realtà pieno di contraddizioni: il problema della vita è un problema assolutamente centrale, perché a seconda di come la si coglie, la si accoglie, la si pensa, la si serve, ne deriva tutto un modo di gestire i rapporti tra le persone, l’economia e lo stesso rispetto della natura. Il pane è veramente il grande problema di molti latinoamericani. La pace è sempre uno dei grandi temi che fanno parte dell’esperienza cristiana, perché è un grande dono di Dio ed è un grande compito dell’uomo. Infine, la libertà: libertà intesa come capacità di fare scelte belle e profonde, di grande valore e quindi porta alla scelta del bene.

D. - A maggio a Cracovia ben 130 rappresentanti delle associazioni di Azione Cattolica di 13 Paesi europei si sono confrontati sullo stesso tema. Che cosa riproporrete di quell’esperienza?

R. - La necessità di ridefinire la propria identità cristiana di laici all’interno della Chiesa. Questo è sempre un tema che non possiamo trascurare: se il laico non viene sostenuto nella sua identità di cristiano, di fedele, di credente, di innamorato di Cristo, di amante della Chiesa, di persona che sa condividere con gli altri l’esperienza della fede e che sa impegnarsi non arriviamo molto lontano! E questo perché creiamo probabilmente soltanto degli esecutori. Qui non si tratta di portare degli esecutori dentro queste tematiche, ma si tratta di aiutare a far esplodere quei doni che Dio ha dato ai laici proprio dentro la vita, partendo da questo modello aggregativo che la Chiesa ha sempre amato e ha sempre sostenuto anche con il Concilio Ecumenico Vaticano II.







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