2010-07-07 14:35:58

Venezuela: solidarietà della Chiesa al cardinale Urosa dopo le offese del presidente Chavez


L'Ufficio informazione dell’arcidiocesi di Caracas ha pubblicato un comunicato di solidarietà e sostegno al cardinale Jorge Urosa Savino, arcivescovo di Caracas, dopo le offese pronunciate contro di lui dal Presidente Chavez nel contesto della celebrazione per l’inizio dell’anno del bicentenario dell’indipendenza della nazione. Richiamando il Vangelo delle Beatitudini, in particolare quella che riguarda gli operatori di pace (Mt. 5,9), tutto il clero di Caracas esprime sentimenti di dolore e respinge categoricamente il modo in cui il Presidente del Venezuela ha usato i mass-media per offendere l'arcivescovo di Caracas e un cardinale della Chiesa cattolica. “Come arcivescovo ha il diritto, anzi, il sacro dovere di orientare i cattolici sui principi e sui valori religiosi e morali che riguardano la situazione sociale e politica del nostro Paese”, si legge nel comunicato. E continua il testo: “Rifiutiamo la pretesa del primo mandatario sulle decisioni interne della Chiesa. Il Santo Padre gode di totale autonomia per nominare i vescovi nelle diverse sedi diocesane in tutto il mondo.” Il testo, che si conclude rinnovando la fedeltà e la comunione dei sacerdoti al loro Pastore, viene firmato da padre Miguel Acevedo, segretario del Consiglio presbiterale, a nome di tutti i sacerdoti dell’arcidiocesi. Il vice-presidente della Conferenza episcopale, mons. Baltazar Porras, - riferisce l'agenzia Fides - ha detto in un'intervista ad una radio locale che “le parole del Capo dello Stato meritano di essere riviste attentamente: bisogna vedere la situazione reale del Paese, dove c'è povertà, la violenza subita dal popolo venezuelano a tutti i livelli, e vedere anche tutti i tipi di corruzione che stanno venendo alla luce, e che si vogliono coprire i problemi reali. Il cardinale non ha detto altro se non quanto abbiamo già scritto in diversi documenti della Conferenza episcopale. Adesso ha solo fatto appello alla popolazione del Venezuela per costruire una società aperta a tutti.” Il vice-presidente della Conferenza episcopale ha sottolineato che non devono essere l'odio né gli insulti, ma la fratellanza, a permetterci di vivere con serenità e gioia, ed ha aggiunto che la migliore risposta è quella che dà ancora una volta il popolo venezuelano con la "credibilità e la fiducia" che manifesta nella Chiesa cattolica e nelle sue autorità. (R.P.)







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