2010-07-06 07:57:07

E' Bronislaw Komorowski il nuovo presidente polacco


Il liberale polacco Bronislaw Komorowski è il nuovo presidente polacco. La sua affermazione al ballottaggio di domenica è avvenuta con oltre 6 punti percentuali di distacco sul rivale Jaroslaw Kaczynski, fratello gemello dell'ex presidente, morto lo scorso 10 aprile in un incidente aereo in Russia. Ieri sera la telefonata del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, per congratularsi con il nuovo capo di Stato. Si tratta di un’elezione che per molti analisti rappresenta una svolta nell’indirizzo politico della Polonia, alle prese con un vasto piano di riforme. Sentiamo Taddeusz Konopka, corrispondente dell’ANSA da Varsavia, intervistato da Stefano Leszczynski: RealAudioMP3

R. – Bronislaw Komorowski è un candidato della stessa formazione politica del premier e quindi si pensa che le riforme necessarie di ammodernamento dello Stato possano essere continuate nei prossimi cinque anni – tanto dura il mandato del presidente –, a meno che non ci sarà un’altra scelta nelle elezioni politiche che dovrebbero svolgersi l’anno prossimo.

D. – Qual è la carta d'identità del nuovo presidente?

R. – Komorowski è un uomo che ha radici nella svolta democratica in Polonia, avendo condiviso tutte le scelte fatte dopo l’89, e cioè l’adesione all’Unione Europea, l’adesione al Patto atlantico, l’apertura al mondo, il ristabilimento dei rapporti con la Chiesa …

D. – Quanto ha contato effettivamente questa posizione filo-europeista nella sua vittoria?

R. – Sicuramente, per una parte degli elettori il fatto che lui sia uno dei protagonisti dell’avvicinamento della Polonia all’Europa, è stato molto importante. La sua candidatura è stata sostenuta soprattutto dalle generazioni più giovani, quindi da studenti, da giovani che non hanno gli stessi legami delle generazioni nate ancora sotto il comunismo.

D. – Si può dire tuttavia che il partito di Kaczynski non è stato sconfitto a queste elezioni? Insomma: le ha perse ma comunque si è affermato piuttosto bene...

R. – Il partito esce da questa campagna elettorale delle presidenziali molto rafforzato: ha guadagnato le preferenze di quasi esattamente la metà della popolazione; quindi, torna ad essere una forza politica riconosciuta, sostenuta da una parte della società, quella che è andata a votare, e certamente in questo modo si è assicurato un ruolo importante nel futuro panorama politico polacco. 







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