2010-07-05 14:49:32

Malawi: messaggio dei vescovi per la conclusione dell’Anno Sacerdotale


“Il sacerdozio è una chiamata, non una carriera; uno stile di vita, non un lavoro; un modo di essere, non una funzione; un impegno che dura tutta la vita, non un servizio temporaneo, un’identità, non un semplice ruolo”. Così la Conferenza episcopale del Malawi (Cem) riassume il significato della vita sacerdotale, in un lungo messaggio pubblicato recentemente, a conclusione dell’Anno Sacerdotale. Nel documento, i vescovi malawaiani si concentrano innanzitutto sulla “grandezza, bellezza e mistero del sacerdozio” e ribadiscono che esso è parte fondante della tradizione della Chiesa cattolica. Quindi, i presuli sottolineano l’importanza della vocazione, da intendere come “una chiamata gratuita”, poiché “ciò che conta è innanzitutto "Chi chiama", cioè Dio, e non colui che è chiamato. Perché Dio non solo chiama, ma crea in noi la capacità di rispondere”. In virtù di questo principio, la Cem ribadisce: “Il sacerdozio non è un semplice lavoro, ma un sacramento. Dio si serve degli uomini per essere presente, attraverso di essi, nell’umanità ed operare al suo fianco”. E questo, continuano i presuli del Paese africano, è vero “non solo per i sacerdoti, ma anche per tutti i credenti. Nessuno si merita la chiamata e l’amore di Dio, ma è Dio stesso che ci rende meritevoli e decide di chiamarci a Lui”. Poi, la Cem ricorda che la chiamata alla vita sacerdotale è una chiamata alla vita missionaria: “Veniamo chiamati - si legge nel Messaggio – con l’unico obiettivo di servire il popolo di Dio, così da portare avanti il servizio di Cristo stesso. La vita del sacerdote, come quella di Cristo, è un servizio di amore”. Questo servizio, spiegano i vescovi, include “la preghiera e l’insegnamento della Parola di Dio, senza delegare queste funzioni a persone non adeguatamente formate; la celebrazione dei Sacramenti; la cura pastorale delle comunità cristiane di base, delle famiglie, degli ammalati, degli anziani, degli abbandonati e degli emarginati; la pianificazione dell’attività pastorale”. Ma bisogna fare attenzione, puntualizza la Conferenza episcopale del Malawi: “Per portare avanti tale missione, i sacerdoti devono condurre una vita di disciplina e dedizione”. E in questo contesto, centrale diventa la riflessione sull’importanza del celibato, poiché attraverso di esso “scelto e vissuto per amore del Regno dei Cieli, un sacerdote risponde alla chiamata di imitare Cristo e di essere totalmente disponibile per il suo ministero”. Perciò, ribadiscono i vescovi, “la sessualità umana è un dono di Dio che richiede maturità, onestà e fedeltà. Allo scopo di proteggere il sacramento del matrimonio, quindi, l’omosessualità, l’incesto, l’adulterio, la promiscuità, la prostituzione e gli abusi sui minori non devono essere tollerati. I fedeli cristiani e tutte le persone dovrebbero desistere da tali pratiche immorali”. “Come cristiani e come nazione timorata di Dio – continua la Cem – abbiamo bisogno di un esame di coscienza collettivo, per capire cosa fare a questo riguardo”. A conclusione del Messaggio, i vescovi malawaiani lanciano un appello all’unità della Chiesa. (I.P.)







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