2010-07-05 14:47:51

Colombia: appello alla pace dal Consiglio Ecumenico delle Chiese


Si terrà in Colombia la prossima riunione della Rete ecumenica mondiale sulla Migrazione (Gem) del Consiglio Ecumenico delle Chiese (Coe). L’incontro è previsto per il prossimo anno e vuole essere un segno concreto di solidarietà con le Chiese e i colombiani da anni dilaniati dal conflitto armato che coinvolge forze armate del governo, gruppi ribelli, trafficanti di droga e unità paramilitari. Ad evidenziare questo stato di cose è stato Milton Mejía, teologo presbiteriano incaricato del coordinamento dell’Osservatorio di Chiesa e società all’Università riformata di Barranquilla, intervenuto alla riunione annuale della Rete ecumenica mondiale sulla Migrazione svoltasi dal 24 al 30 giugno a Ginevra. “Per molte persone la Colombia è sinonimo di caffè e di droga” ha detto Milton Mejía che ritiene questi stereotipi alimentati dal conflitto armato che lacera il Paese da diversi decenni. Per il teologo presbiteriano la solidarietà per la Colombia in questi ultimi anni si sarebbe affievolita dando vita ad una crisi umanitaria grave e urgente. Per questo Milton Mejía chiede sostegno ed iniziative a favore del suo Paese. All’incontro di Ginevrasi è discusso essenzialmente di ciò che le organizzazioni ecumeniche considerano la peggiore crisi umanitaria dell’America latina e una delle più gravi al mondo. Secondo le statistiche ufficiali, la violenza ha costretto oltre 3 milioni di colombiani a fuggire dalle loro case, ma organizzazioni non governative ne stimerebbero più di 4 milioni, mentre nel 2008, per l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati 552 mila colombiani avrebbero cercato rifugio in altri Paesi. “I valori fondamentali della società sembrano invertiti – ha affermato Milton Mejía – si è vista stabilirsi una cultura di non diritto; tutto è buono per raggiungere i propri obiettivi”. Alcune comunità e organizzazioni sociali si sforzano di proporre dei contro-modelli, ha aggiunto il teologo, e non è venuto meno il sogno di costruire un avvenire migliore dando spazio alla verità e alla giustizia. Per Sydia Nduna, responsabile del programma “Migrazione e giustizia sociale” del Coe, la riunione della Rete ecumenica mondiale sulla Migrazione del 2011 in Colombia può essere un’occasione d’incontro con le Chiese locali e per sostenere la difesa del bene comune. (T.C.)







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