2010-07-04 14:46:38

Polonia: ballottaggio presidenziale tra Komorowski e Kaczynski. Domani i risultati


Urne aperte stamattina per il ballottaggio presidenziale in Polonia. Sono più di 30 milioni gli elettori coinvolti in quella che si profila una lotta all’ultimo voto fra i due candidati Komorowski e Kaczynski. Gli oltre 25 mila seggi chiuderanno alle 20, poi ci saranno i primi exit poll. Domani, la Commissione elettorale nazionale renderà noti i risultati finali. Sentiamo Giuseppe D’Amato:RealAudioMP3  
Il grande interrogativo è quanti polacchi andranno a votare in questa calda domenica di ferie estive. Il dato sull’affluenza potrebbe risultare decisivo per l’esito del ballottaggio. Un basso tasso potrebbe favorire il conservatore nazionalista, Jaroslaw Kaczynski. Ufficialmente, sono circa 30 milioni gli aventi diritto. Al primo turno, due settimane fa, votò un po’ più del 55 per cento, gran parte dei quali si recarono ai seggi poco prima della chiusura serale alle 20. Il 58.enne liberale, Bronisław Komorowski, già speaker della Camera bassa del parlamento, parte come candidato da battere: dal 41,5 per cento di preferenze e da un vantaggio di 4,5 punti sul suo avversario. I sondaggi di opinione della vigilia gli assegnano dai 4 ai 7 punti in più, come già successe due settimane fa. I successivi risultati ufficiali però mostrarono un sensibile scostamento a favore del 61.enne Kaczynski. Anche oggi potrebbe succedere la stessa cosa. Ecco perché la partita appare aperta. I liberali non si fidano, memori della beffa di cinque anni fa, quando il fratello di Jaroslaw, Lech Kaczynski, morto nella tragedia di Smolensk, il 10 aprile scorso, superò l’attuale premier, Donald Tusk, nelle ultime ore di campagna elettorale. Ambedue i candidati in lizza hanno strizzato l’occhio agli elettori di sinistra: al primo turno, il 13 per cento degli elettori ha votato socialdemocratico. Se Komorowski vuole riforme più spedite, compresa quella delle pensioni, l’euroscettico Kaczynski è per rallentarle. Gli ex presidenti, Kwaśniewski e Wałęsa, oltre ad un nutrito gruppo di intellettuali, appoggiano pubblicamente Komorowski.


Prosegue in Iraq la visita del vice presidente statunitense, Joe Biden, giunto ieri a sorpresa a Baghdad, per sostenere gli sforzi dei leader locali in vista della difficile formazione del nuovo esecutivo. Sul versante afghano oggi il generale Petraeus ha assunto ufficialmente il comando delle forze internazionali. Sentiamo Eugenio Bonanata:RealAudioMP3  
L’amministrazione Obama ha scelto una data simbolica, il 4 luglio, festa dell’indipendenza americana, per sottolineare l’impegno sui due fronti "caldi" della politica estera di Washington. “Siamo impegnati in questa impresa per vincere”, ha sottolineato il generale Petreaus durante la cerimonia per il suo insediamento ufficiale a Kabul. Ammettendo che dopo tanti anni il conflitto sta attraversando una fase critica, il generale ha già chiesto in queste ore piena collaborazione alle autorità locali. Unità di fronte alla minaccia terroristica ma anche responsabilità e trasparenza: queste, infatti, le parole chiave utilizzate nel faccia a faccia di ieri con il presidente Karzai, dedicato soprattutto ad un altro tema delicato che è la corruzione. Ma sono le azioni della guerriglia a ricordare ogni giorno la difficoltà verso la piena indipendenza del Paese: oggi, 4 morti per un attentato nella zona di Hemland, mentre è imprecisato il bilancio dell’attacco di ieri sera alla base di Kunar. La violenza, dunque. Una costante anche in Iraq, dove stamattina una donna si è fatta saltare in aria provocando almeno quattro morti a Ramadi. Nel Paese del Golfo, l’ormai prossimo disimpegno delle truppe internazionali deve fare i conti anche con l’empasse politico. A distanza di 4 mesi dalle elezioni, non è stato ancora formato il nuovo esecutivo di Bagdad. Il vice di Obama, Joe Biden, si è detto però estremamente ottimista su questo fronte e ha elogiato la discussione in atto tra tutti i partiti iracheni, considerata segno chiaro del processo di transizione democratica. Biden nella sua missione porta dunque l’incoraggiamento della Casa Bianca a proseguire su questa strada, incontrando oggi il presidente Talabani e i due principali candidati alla carica di primo ministro: Allawi e al Maliki. 
Israele
Via libera del governo israeliano al rafforzamento dei poteri della commissione d’inchiesta sul blitz contro la flottiglia filo palestinese, che lo scorso 31 maggio ha provocato la morte di nove attivisti turchi. Il team potrà ascoltare i vertici politici, ma, nonostante le nuove modifiche, non potrà interrogare alcun soldato, né proporre sanzioni personali nei confronti di singoli esponenti politici o militari. L’inchiesta disposta da Israele non risponde alle richieste della Turchia, che insiste per un'indagine sotto l'egida dell'Onu, respinta come un'interferenza dallo Stato ebraico.

Iran Nucleare
Dopo le ultime sanzioni, l’Iran torna a manifestare disponibilità a fermare l’arricchimento dell’uranio al 20 per cento, a patto di ricevere il combustibile per il suo reattore di ricerca medica di Theran. L’annuncio è arrivato dal presidente della commissione Esteri del parlamento. Intanto, la Repubblica islamica continua a denunciare il rapimento di uno scienziato nucleare iraniano ad opera dei Servizi segreti americani, in collaborazione con quelli sauditi. Teheran ha fatto sapere che userà “tutte le sue capacità” per riportarlo in patria dopo la scomparsa segnalata un anno fa in Arabia saudita.

Iran esecuzioni
Nuove esecuzioni in Iran. Si tratta di due narcotrafficanti impiccati oggi nel carcere di Zahedan, nel sudest del Paese, perché riconosciuti colpevoli di una lunga serie di reati tra i quali traffico di stupefacenti, sequestro di persona e rapina a mano armata. I due sono stati accusati di essere “nemici di Dio”. Sale così ad almeno 82 il numero delle sentenze capitali eseguite nel Paese dall’inizio dell’anno, secondo notizie di stampa.

Libano
In Libano, stamani è morto l’ayatollah Mohammad Hussein Fadlallah, 75 anni, considerato l'ispiratore del partito sciita filo-iraniano Hezbollah e personalità molto influente dell’islam sciita. Fu un sostenitore della rivoluzione islamica iraniana ed era noto per le sue posizioni sociali moderate - specialmente sulle donne - e per le sue critiche nei confronti della politica statunitense nell’area mediorientale.

Strage - Repubblica Democratica del Congo
Nella Repubblica Democratica del Congo, è salito ad almeno 230 morti il bilancio delle vittime dell’esplosione di un camion cisterna avvenuta giovedì sera nel villaggio di Sange. Resta fermo a 200 il numero dei feriti, molti dei quali in gravi condizioni. In queste ore, si è chiarita la dinamica dell’accaduto. L’automezzo, carico di benzina, si sarebbe rovesciato nel centro della cittadina a causa dell’alta velocità. Immediatamente, decine di persone si sono avvicinate per prelevare il carburante: poi probabilmente una scintilla ha provocato l’incendio e quindi il successivo scoppio. Le fiamme, che si sono propagate per un centinaio di metri, hanno colpito decine di case circostanti.

Usa - Azerbaijan
Tappa a Baku la capitale dell'Azerbaijan per il segretario di stato Hillary Clinton, che prosegue il suo tour nelle Repubbliche ex sovietiche. Durante la visita, gli Stati Uniti si sono detti pronti ad aiutare l’Azerbaijan e l’Armenia a concludere un accordo di pace per mettere fine al loro conflitto nella regione separatista del Nagorno Karabakh.

Economia-Bce
Per uscire dalla crisi bisogna rafforzare il patto di stabilità e il meccanismo delle sanzioni. Questo l’auspicio della Banca centrale europea (Bce) espresso dal presidente, Jean-Claude Trichet, parlando con i giornalisti durante un convegno. Il numero uno dell’Istituto di Francoforte ha detto inoltre che “le riforme strutturali sono fondamentali per aumentare il potenziale di crescita”, e che sono “un pilastro fondamentale” per la ripresa europea.

Francia crisi
Ottimismo del ministro dell’Economia francese, Lagarde, sul percorso di uscita dalla congiuntura economica. Siamo nel mezzo dell’inizio della fine, ha detto parlando della situazione francesa ed europea. Adesso – ha aggiunto – è necessario capire come si possa proseguire l'azione cominciata con vigore. Per Lagarde, occorre “far aumentare il capitale proprio delle banche” e monitorare “come questi fondi propri sono strutturati''.

Pirati - Nigeria
In Nigeria, le forze di sicurezza stanno intensificando gli sforzi per liberare i 12 marinai rapiti dai pirati durante l’assalto alla loro nave, avvenuto ieri al largo della regione petrolifera del Delta del Niger. L’azione non è stata ancora rivendicata ma le autorità ritengono sia opera di di ex ribelli, insoddisfatti del programma presidenziale di amnistia, riconciliazione e reinserimento dei guerriglieri che rinunciano alla violenza. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata) 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 185
 
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