2010-07-04 14:50:16

Joe Biden in Iraq: ottimista sulla formazione del nuovo governo


Prosegue in Iraq la visita del vicepresidente statunitense, Joe Biden, giunto ieri a sorpresa a Baghdad, per sostenere gli sforzi dei leader locali in vista della difficile formazione del nuovo esecutivo. Sul versante afghano oggi il generale Petraeus ha assunto ufficialmente il comando delle forze internazionali. Sentiamo Eugenio Bonanata: RealAudioMP3  
L’amministrazione Obama ha scelto una data simbolica, il 4 luglio, festa dell’indipendenza americana, per sottolineare l’impegno sui due fronti "caldi" della politica estera di Washington. “Siamo impegnati in questa impresa per vincere”, ha sottolineato il generale Petreaus durante la cerimonia per il suo insediamento ufficiale a Kabul. Ammettendo che dopo tanti anni il conflitto sta attraversando una fase critica, il generale ha già chiesto in queste ore piena collaborazione alle autorità locali. Unità di fronte alla minaccia terroristica ma anche responsabilità e trasparenza: queste, infatti, le parole chiave utilizzate nel faccia a faccia di ieri con il presidente Karzai, dedicato soprattutto ad un altro tema delicato che è la corruzione. Ma sono le azioni della guerriglia a ricordare ogni giorno la difficoltà verso la piena indipendenza del Paese: oggi, 4 morti per un attentato nella zona di Hemland, mentre è imprecisato il bilancio dell’attacco di ieri sera alla base di Kunar. La violenza, dunque. Una costante anche in Iraq, dove stamattina una donna si è fatta saltare in aria provocando almeno quattro morti a Ramadi. Nel Paese del Golfo, l’ormai prossimo disimpegno delle truppe internazionali deve fare i conti anche con l’empasse politico. A distanza di 4 mesi dalle elezioni, non è stato ancora formato il nuovo esecutivo di Bagdad. Il vice di Obama, Joe Biden, si è detto però estremamente ottimista su questo fronte e ha elogiato la discussione in atto tra tutti i partiti iracheni, considerata segno chiaro del processo di transizione democratica. Biden nella sua missione porta dunque l’incoraggiamento della Casa Bianca a proseguire su questa strada, incontrando oggi il presidente Talabani e i due principali candidati alla carica di primo ministro: Allawi e al Maliki.







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